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Ag. Giaccherini: “Emanuele felice, ma dispiaciuto di aver lasciato la Juve. Di Canio un martello come Conte”
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11 anni agoon
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RedazioneContattato in esclusiva da “Calcissimo.com“, Giulio Marinelli, agente di Emanuele Giaccherini, ha parlato della nuova avventura inglese del centrocampista della nazionale, rivelazione dell’ultima Confederations Cup, recentemente approdato al Sunderland di Paolo Di Canio, che lo ha prelevato dalla Juventus per una cifra intorno agli 8 milioni di euro. Queste le parole del procuratore della “Pulce di Talla” ai nostri microfoni:
Buongiorno avvocato, com’è stato il primo impatto di Giaccherini con la realtà inglese?
“Il primo impatto in realtà non c’è stato, perchè nel momento in cui Emanuele è arrivato, il Sunderland si trovava in ritiro in Italia, a Peschiera, e poi la squadra è partita per Honk Kong, dove ha disputato degli incontri amichevoli. Una volta tornati in Inghilterra, Emanuele è rimasto davvero colpito dal centro sportivo del Sunderland, l’Academy, che è davvero una struttura all’avanguardia, avanti anni luce rispetto alle strutture italiane. Inoltre, lo Stadium of Light di Sunderland è quello a cui si è ispirata la Juve per lo Stadium“.
Come procede il suo ambientamento?
“Per quanto riguarda l’ambientamento, l’unica preoccupazione poteva essere data dal fatto che Emanuele ha terminato la Confederations Cup con la nazionale di Prandelli e subito dopo la moglie Dania ha partorito la seconda figlia, la piccola Caterina, quindi, per il ragazzo è stato un periodo parecchio stressante e intenso. Devo dire però che procede tutto per il meglio, perchè sta cominciando a smaltire i carichi di lavoro e ad entrare in forma“.
Come è stato accolto dai compagni?
“È stato accolto benissimo dai compagni e da tutto l’ambiente, si trova bene con tutti, anche perchè Emanuele è una persona talmente limpida e genuina che sarebbe impossibile avere dei problemi con lui. È stato facilitato nell’ambientamento dal fatto di aver trovato un allenatore italiano, ma comunque sta già studiando l’inglese per integrarsi ancora meglio“.
Che tipo di allenatore è Paolo Di Canio?
“Parlando di Paolo Di Canio bisogna distinguere il Di Canio allenatore dal Di Canio personaggio che conosciamo attraverso i media. Il Di Canio allenatore è un martello, uno che ha una grande cultura del lavoro, che chiede ai propri calciatori serietà, impegno e applicazione. Emanuele mi ha detto che in questo è simile ad Antonio Conte, anche se, ovviamente quest’ultimo ha già raggiunto grandi traguardi, mentre Di Canio deve ancora dimostrare il proprio valore e secondo me al Sunderland avrà modo di farlo. Credo che Di Canio possa fare ottime cose alla guida dei Black Cats“.
Gli è dispiaciuto lasciare la Juventus e Antonio Conte?
“Certo che a Emanuele è dispiaciuto di lasciare la Juventus e Antonio Conte. Non si lascia a cuor leggero un gruppo che ha vinto due scudetti di fila e un allenatore che, non dimentichiamolo, è stato fondamentale nell’affermazione di Giaccherini ad alti livelli, perchè ricordiamoci che il ragazzo arrivò alla Juventus tra lo scetticismo generale, ma l’allenatore lo ha sempre difeso dalle critiche, dimostrando di credere in lui, dandogli fiducia e facendolo sentire importante. Emanuele alla Juventus è riuscito pian piano a conquistare anche i tifosi, che, infatti, gli hanno tributato calorosi attestati di stima nel momento in cui è stato ceduto. Giaccherini non è voluto andar via dalla Juve, ha soltanto colto un’occasione che si è rivelata vantaggiosa per tutti. Durante la trattativa col Sunderland, che è stata breve ma non brevissima, la preoccupazione di Emanuele era che Conte potesse in qualche modo sentirsi abbandonato dopo avergli dato tanto, ma ripeto, tutti hanno avuto qualcosa da guadagnare in quest’affare e la riconoscenza di Emanuele verso mister Conte non verrà mai meno“.
In che rapporti è rimasto con l’ambiente bianconero? Continua a sentire qualcuno dei suoi ex compagni?
“È rimasto in buoni rapporti con tutti, sente i compagni coi quali era più in confidenza, ma in quest’ultimo periodo, a dire il vero, non ha avuto abbastanza tempo per sentire nessuno, tra allenamenti, partite e l’ambientamento della famiglia in Inghilterra. Diciamo che al momento Emanuele è felicemente impegnato“.
Quanto ha influito sulla scelta di andare al Sunderland la prospettiva di giocare con più continuità nella stagione che porta al mondiale?
“Di sicuro ha influito, ma non così tanto, dal momento che Prandelli lo ha sempre chiamato anche quando giocava poco. Certamente però la possibilità di giocare con maggiore continuità nell’anno del mondiale è una garanzia in più“.