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Auguri a… 14 agosto: Stig Tofting, il ‘Gascoigne’ di Danimarca
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6 anni agoon
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Redazione
Una vita tra campo e prigione, quella di Stig Tofting, ex centrocampista danese tanto estroso quanto discusso. E pensare che di talento ne aveva, eccome, se solo il lato caratteriale non avesse tante (troppe) volte mandato tutto all’aria. Nato a Horning, nel cuore della Danimarca, Tofting dovette ben presto fare i conti con una situazione familiare a dir poco tragica: aveva appena 13 anni quando -rientrando a casa- trovò i genitori morti suicidi in un lago di sangue.
L’evento, inevitabilmente, segnò la vita di questo ragazzo, che nonostante tutto trovò la forza di andare avanti e costruirsi un futuro. La grande occasione per voltare pagina arrivò grazie al calcio: mentre lavorava come tecnico degli ascensori e si dilettava nel tempo liberò a rincorrere un pallone ecco -quasi inaspettata- la chiamata dell‘Aarhus.
Nel massimo campionato danese giocò per sei stagioni, fino a quando non è arrivata la chiamata dal grande calcio: è l’Amburgo, gloriosa società tedesca, ad aggiudicarsi il Mastino del centrocampo, nel frattempo entrato nel giro della nazionale. Ma in Germania non saranno tutte rose e fiori, anzi: l’ambientamento nella città anseatica si rivela più faticoso del previsto e Tofting -in barba alle disposizioni societarie- percorre un giorno sì e l’altro pure l’autostrada che lo riporta nell’amata patria.
E così in Danimarca Tofting finirà per tornarci, prima in prestito con la maglia dell‘Odense, poi a titolo defintivo all’Aarhus, prima di ritentare (con maggior successo) il ritorno in Bundesliga con le maglie di Duisburg e Amburgo. Ritrovata la stabilità calcistica, Tofting fa però parlare di sè per le sue intemperanze lontano dal rettangolo verde.
Nel 1999, chiuse le porte dello spogliatoio, gli si aprirono quelle del carecere: dopo aver aggredito un ragazzo in una discoteca danese, Tofting fu infatti condannato a 20 giorni di carcere e rilasciato solo con la condizionale. Nel 2002 poi, nel corso di un allenamento con la nazionale, aggredì il compagna di squadra Gronkjaer, reo di non aver apprezzato a dovere un suo scherzo cameratesco, ossia una doccia di acqua gelata. E, per non farsi mancare niente, il buon Stig prese anche a testate un risoratore di Copenaghen che si lamentava per l’eccssivo rumore proveniente dalla sua tavolata.
E non è ancora tutto: basti pensare che la sua carriera terminò, nel 2004, quando si vide recapitare una lettera di licenziamento da parte dei dirigenti dell’Aarhus. Il motivo? Aveva picchiato diversi compagni di squadra durante la cena di Natale organizzata dal club…
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