Buon compleanno Ronaldinho!

Non poteva che nascere a Porto Alegre il numero 10 per eccellenza che ha fatto del suo sorriso il suo marchio di fabbrica.

Ha smesso con il calcio professionistico ormai da quasi un decennio, ma il ricordo di ciò che è stato rimane indelebile nel cuore di tutti gli appassionati di questo sport.

La sua carriera comincia nel Gremio nel 1998, si fa conoscere al PSG, ma è al Barcellona che mette in mostra tutto il suo infinito talento.

Un mondiale, un pallone d’oro e una Champions League. Davvero in pochi sono riusciti in quest’impresa.

Il destino ha voluto che un pezzettino di Ronaldinho potessimo vederlo anche in Italia. Nel 2008 Adriano Galliani lo porta al Milan.

La sua avventura sarà di alti e bassi, salutando il club dopo solo due anni e mezzo. Tuttavia, è bastato per darci un assaggio del campione che era.

Torna in patria per gli ultimi anni di carriera tra Atletico Mineiro, Queretaro e Fluminense.
Potrei stare qui ad elencare trofei di squadra, individuali e varie statistiche, ma Ronaldo De Assis Moreira è stato molto di più.

Pur non essendo. Nonostante l’aspetto possa trarre in inganno, Ronaldinho era tutto ciò che di bello può offrire il calcio.

Talento, sorriso, spensieratezza, colpi geniali. Un talento inarrivabile.

Quando mi chiedono perché i ragazzini di oggi si appassionano meno al calcio io rispondo che non lo fanno perché non ci sono più giocatori come Ronaldinho.

Se il brasiliano non fosse esistito probabilmente non avrei amato così tanto questo sport.

Negli anni mi è rimasta in mente una frase che Silvio Berlusconi dedicò proprio al brasiliano: “è il più grande calciatore di tutti i tempi, vederlo giocare vale il prezzo del biglietto”.