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Carra…Armato Rossonero – Giampaolo, meno teorie da maestro e più calcio! Si salvano solo i tifosi
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5 anni agoon
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RedazioneAnche la stracittadina N.224 è andata in archivio e come successo troppo spesso negli ultimi anni è andata a favore della Milano nerazzurra. Perdere un Derby fa sempre male al morale, alla classifica ma soprattutto ai tifosi, splendidi anche in questa occasione, che hanno visto tradito per l’ennesima volta il loro amore per i colori Rossoneri.
Perdere un Derby però senza giocarlo e senza avere mai la sensazione di poterlo fare proprio o di uscire con un risultato positivo invece fa decisamente imbestialire la tifoseria ormai rassegnata ad un’altra stagione da comprimari. Se l’anno scorso seppur perdenti le due stracittadine avevano dato un’idea di un sostanziale equilibrio, questa volta l’Inter ha decisamente messo senza strafare le mani sulla partita mettendo a nudo tutte le contraddizioni e i difetti di questo Milan targato Giampaolo di inizio stagione.
Il “Maestro di Calcio” per l’occasione è tornato nel primo tempo al suo tanto amato 4-3-1-2 ostinandosi a mettere Suso trequartista con risultati Tafazziani. Le chicche del “Vate di Bellinzona” non si fermano qui, mettendo in cabina di regia “la moviola in campo” Biglia, non dando a Bennacer nemmeno un minuto di gioco e confermando un Rodriguez inguardabile come terzino, fischiato solennemente dal loggione prima dell’ingresso del più frizzante Theo Hernandez.
Una cosa buona però l’ha fatta ovvero tirar fuori dalla naftalina Leao, a parer mio l’acquisto migliore del mercato, anche se poi messo fuori ruolo troppo spostato a sinistra, quando il talentino portoghese è in realtà una punta centrale.
L’allenatore del Milan è in completa confusione, visto che nel secondo tempo ha schierato la squadra con un 4-3-3 sempre al servizio dell’imprescindibile senza un motivo valido Suso, per poi finire con un 4-2-4 arruffone e inconcludente. Questa confusione si riflette sulla squadra che in campo dimostra di non saper bene cosa fare e come far fruttare i dettami tattici del tanto decantato “Maestro”. Le statistiche di questo inizio stagione sono impietose e condannano per il momento Giampaolo e le sue filosofeggianti soluzioni tattiche, 2 gol fatti e tre subiti e solo 6 tiri nello specchio della porta in 4 partite di cui nessuno nella stracittadina, sono la fotografia perfetta di questo Milan, lento e compassato che da la sensazione di non poter mai fare male all’avversario di turno.
L’etichetta che gli hanno affibbiato Sacchi e altri addetti ai lavori, confermata anche dalla conferenza stampa di presentazione in pompa magna di Maldini e Boban, si sta ritorcendo contro l’allenatore. Il peso di essere un “Maestro di Calcio” implica poi mettere le teorie sul terreno di gioco e non solo su una lavagna. Mediaticamente Giampaolo sta facendo uno scivolone dietro l’altro mettendoci del suo, iniziato dal suo testa alta e giocare a pallone di luglio, per passare alla retromarcia tattica di Udine, al mancato impiego dei nuovi e di Paquetà perchè troppo disordinati tatticamente, fino al bel Milan visto solo da lui nel derby. Una serie di strafalcioni da collezione, che stanno mettendo la posizione dell’allenatore sempre più in pericolo se nel brevissimo periodo almeno i risultati non dovessero arrivare.
Giampaolo deve capire mettendo da parte il suo smisurato ego e in parte il suo credo calcistico, che questa rosa non è costruita per i suoi dettami tattici, quindi deve fare necessità virtù e usare al meglio il materiale a sua disposizione. Soltanto così può tenersi stretta la panchina del Milan che altrimenti rischia di scivolargli da sotto le terga molto prima di quanto pensi, perchè è un delitto vedere ancora in campo giocatori come Rodriguez Biglia e Suso che in questi anni hanno mostrato tutti i loro limiti. Ci vuole un po’ di coraggio e un po’ di nuova verve che giocatori giovani e talentuosi come Leao, Hernandez e Bennacer possono dare, tanto peggio del Milan visto in queste 4 partite non possono fare e bisogna agire prima che la barca affondi definitivamente.
Caro “Maestro di Calcio” glielo dico col cuore e penso di parlare a nome di migliaia di tifosi, un Milan così brutto come quello del derby non vogliamo più vederlo. Il solito vecchio saggio diceva “Tutte le idee sono vincenti e perdenti allo stesso modo, perché il calcio continua ad appartenere ai piedi dei giocatori prima che alla testa degli allenatori”.
Quindi caro Mister Giampaolo la smetta con le sue cervellotiche tattiche e cominci a far giocare i migliori sfruttando le qualità di questa rosa che non sono certo quelle mostrate fino ad ora e che la nostra lacunosa classifica riflette.
Firmato
IL MILANOLOGO
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