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Caso Acerbi, parla Caicchio

In attesa di ricostruire con precisione l’accaduto, il difensore dell’Inter deve difendersi…

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“Si aspetta l’attività investigativa della procura federale a cui il giudice sportivo ha trasmesso gli atti:

dopo che riceverà la relazione, sarà lo stesso giudice a decidere. È probabile che durante le indagini vengano sentiti non solo i due giocatori, ma anche l’arbitro e gli altri calciatori che erano nei paraggi.

Tutto a partire da un caposaldo, che non sempre è chiaro a tutti: per condannare in un giudizio sportivo non è necessaria la prova oltre ogni ragionevole dubbio, ma basta un indizio con un grado di probabilità superiore alla media”.

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Acerbi nega di aver avuto intenti razzisti: quale la strada della sua difesa? 

“È una strada stretta, non si parla di intenti e non ci si può appellare al fatto che sia la propria parola contro quella dell’altro.

Sempre in base ai presupposti della giustizia sportiva, l’unico elemento da dimostrare è se abbia pronunciato o meno la famosa espressione: ‘negro’.

Il giudice valuterà tutto come da prassi, anche i comportamenti del giocatore precedenti e successivi al fatto.

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Si chiederà anche perché Juan Jesus avrebbe mai dovuto riferire un fatto non vero. E ricordiamoci che l’onere probatorio è invertito, è Acerbi a dover dimostrare la propria estraneità ai fatti”. 

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