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Cassano attacca, Leao risponde
L’ex Roma e Real non le manda a dire, ma il portoghese dovrebbe mostrarsi superiore…
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8 mesi agoon
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Luca BoateCon la fine della Bobo TV per come la conoscevamo, ovvero con la formazione originale composta da Vieri, Ventola, Adani e Cassano, sembravano anche finite le scaramucce social tra Antonio Cassano e Rafael Leao.
Per la verità, il portoghese non ha mai risposto con delle parole, ma ha sempre utilizzato delle emoji non esattamente lusinghiere per mostrare il disappunto nei confronti dell’opinionista. E così ha fatto anche questa notte, dopo aver visto un video in cui Cassano gli ha detto per l’ennesima volta che è sopravvalutato.
“È un buon giocatore con forza fisica, ma non è un fenomeno. Ai miei tempi avrebbe giocato con squadre che lottavano per il settimo posto”.
Questo è in breve il discorso di Cassano a “La domenica sportiva”, invitato dall’amico Adani. Opinioni, certamente discutibili, ma rimangono tali. Tra l’altro è un’opinione che è molto coerente con il modo di pensare di Cassano.
Lui osserva i calciatori che giocano nella posizione in cui giocava e lui e se non gli assomigliano per caratteristiche li critica.
Ecco, Leao e Cassano in comune hanno solo il piede destro. Dunque, se ad Antonio piacciono solo i giocatori che gli assomigliano, Rafa non gli piacerà mai. È ovviamente legittimo che lo dica, diciamo che porrebbe essere un pelino più rispettoso mentre analizza Leao.
Perché ovviamente se ci vai giù così tanto pesante sembra che hai un preconcetto nei suoi confronti.
Comunque, come ho detto prima, rimane un’opinione. Forte, discutibile, ma sempre un opinione. Ecco perché credo che Leao non debba sempre rispondere sui social.
Il calciatore, se fatto a grandi livelli, è forse il mestiere in cui una persona è più esposta alle critiche.
Capisco possano dar fastidio, soprattutto se fatte da un ex collega, ma Cassano ha un pregio che non hanno quasi tutti gli altri ex calciatori: dice quello che pensa.
Quindi, Rafa, anche se vincerai il pallone d’oro, Cassano continuerà a dire che non sei un fenomeno. Dunque, meglio abituarsi e rispondere sul campo.
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