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Confessioni di un Galletto
L’ex centravanti della Juventus svela in che modo ha affinato il proprio ineffabile fiuto del gol…
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8 mesi agoon
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calcissimoSiete pronti ad ascoltare le confessioni di un Galletto d’Oltralpe? David Trezeguet svela i suoi segreti…
Professione goleador
L’ex centravanti della Juventus svela in che modo ha affinato il proprio ineffabile fiuto del gol:
Ho segnato tanto e senza essere presuntuoso posso dire che era un po’ più difficile riuscirci ai miei tempi. Mi allenavo moltissimo con Ferrara, Montero e gli altri e chiedevo a loro i trucchi per farmi trovare libero. I difensori in serie A ti facevano subito capire che cosa ti aspettava. Ricordo Couto e Mihajlovic. Ogni tanto prendevano anche il pallone…
Scuola italiana
Trezeguet definisce la Serie A come una palestra fondamentale per apprendere i movimenti del rapace d’area di rigore:
Io venivo dal Monaco e mi ha impressionato la cultura del lavoro della Juventus. Mi sono adeguato a Del Piero e Zidane. Restavano a lungo anche dopo la fine della sessione. Studiavamo tantissimo i movimenti, cercavo di conoscerli il meglio possibile. Cercavo di farmi trovare sul primo o sul secondo palo. Ci siamo spiegati i movimenti e mi sono trovato a mio agio. Il campionato di serie A mi ha fatto imparare tantissimo. Non è un caso che segnavo sempre in area di rigore. Dovevo essere per forza bravo nell’esecuzione non essendo molto agile e veloce.
Annus horribilis
Il 2006 fu un vero e proprio annus horribilis per l’ex attaccante francese, che si vide prima sfuggire il Mondiale con la Francia per poi sprofondare nell’inferno della B con la Juventus:
Ci eravamo ritrovati già nel 1998 ai rigori con l’Italia ma Buffon non c’era. Avevo 19 anni e mi sono preso la responsabilità con un pizzico di incoscienza. Credo e continuo a credere che ogni rigore abbia una sua storia. Gigi comunque era andato dall’altra parte, ma è stata comunque una esperienza importante anche se molto negativa. Ho sbagliato il rigore in finale e ho dovuto giocare in serie B, ma ciò mi ha reso ancora più forte e cattivo sotto porta.
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