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Dovbyk, rischio flop per la Roma?

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L’AS Roma ha sempre cercato di rafforzare il proprio reparto offensivo con acquisti mirati, volti a garantire gol e solidità. Quest’estate, il club giallorosso ha scommesso su Artem Dovbyk, attaccante ucraino arrivato con grandi aspettative. Ma la domanda che sorge spontanea è: la Roma ha fatto bene a investire su di lui, o si tratta di un potenziale flop?

Il profilo di Dovbyk

Dovbyk è un attaccante di 26 anni, fisicamente imponente (circa 1,89 m), dotato di una buona tecnica e capace di giocare tanto come prima punta quanto come seconda punta. Nell’ultima stagione ha segnato con grande continuità al Girona, dove ha dimostrato di essere uno dei migliori attaccanti del campionato, con una media gol considerevole. Non è solo un finalizzatore, ma anche un giocatore capace di aprire spazi e far salire la squadra, grazie alla sua abilità nei duelli aerei e alla buona visione di gioco.

Il suo arrivo alla Roma risponde alla necessità di un attaccante potente, capace di sostituire Lulaku, passato al Napoli. Dovbyk arriva con la missione di dare profondità all’attacco giallorosso e, idealmente, di portare una buona dose di gol.

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I vantaggi dell’acquisto

Uno degli elementi chiave che fa pensare che la Roma abbia fatto un buon affare è il profilo fisico e tecnico di Dovbyk. Con le sue caratteristiche, rappresenta un profilo ideale per il gioco della squadra di De Rossi. Dovbyk, in questo contesto, potrebbe rivelarsi una pedina importante per dare maggiore concretezza sotto porta, soprattutto contro squadre che si difendono basse e compatte.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la motivazione del giocatore. Dovbyk ha voglia di emergere in una big e la Roma potrebbe essere il trampolino di lancio per una carriera ad alti livelli. Spesso, l’adattamento al calcio italiano per giocatori di questa stazza fisica è stato favorevole: basti pensare ad attaccanti come Edin Džeko, riuscito a imporsi grazie alla sua capacità di impattare fisicamente sul gioco.

I rischi

Nonostante i punti a favore, ci sono diverse incognite. Il principale rischio per la Roma è legato all’adattamento di Dovbyk alla Serie A. Nonostante il campionato ucraino sia in crescita, resta lontano dai ritmi e dalla competitività di tornei come quello italiano. Molti giocatori provenienti da campionati meno competitivi hanno faticato ad imporsi subito in Serie A, e Dovbyk potrebbe non essere un’eccezione. La pressione che si vive in una piazza esigente come Roma non è cosa da poco, e un inizio difficile potrebbe minare la fiducia del giocatore.

Inoltre, anche il contesto tattico potrebbe non essere così favorevole. Se da una parte Dovbyk si adatta bene al gioco fisico, dall’altra potrebbe trovarsi a disagio in una squadra che, pur avendo un’identità di gioco, a volte si trova a cambiare assetto in corsa. La Roma, con De Rossi, ha mostrato una certa variabilità nel suo stile di gioco, alternando momenti di grande difesa a ripartenze rapide. Se l’attaccante non dovesse integrarsi subito con i meccanismi della squadra, potrebbe essere lasciato ai margini o ridotto a giocare spezzoni di partita.

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Un investimento rischioso o oculato?

In definitiva, l’acquisto di Artem Dovbyk da parte della Roma può essere letto da due prospettive. Da una parte, la Roma ha puntato su un attaccante di prospettiva, che potrebbe offrire un valido terminale offensivo e, forse, garantire un buon numero di reti. Dovbyk ha le qualità per affermarsi e, se saprà adattarsi al contesto italiano, potrebbe essere un colpo di mercato notevole.

Dall’altra parte, i rischi di questo acquisto sono evidenti: adattamento, pressione e compatibilità tattica potrebbero far sì che l’attaccante ucraino non riesca a imporsi come titolare. La Roma si è trovata più volte a fare scommesse in attacco che non hanno pagato (basti pensare a Shomurodov o Mayoral), e Dovbyk non è esente da questa possibilità.

Per ora, tutto dipenderà dalle sue prime uscite stagionali: solo il campo dirà se la Roma ha fatto un investimento oculato o se Dovbyk rischia di essere un altro nome nella lista degli attaccanti passati in ombra a Trigoria.

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