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Esclusiva, Acquafresca: “Roma? Juric è stato un mio compagno, ma i giallorossi hanno bisogno di uno come Allegri”

Davide Sacchetti ha intervistato in esclusiva Robert Acquafresca, ex attaccante italiano cresciuto nelle giovanili del Torino, ha vestito le maglie di Bologna, Cagliari e Genoa.

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Davide Sacchetti ha intervistato in esclusiva Robert Acquafresca, ex attaccante italiano cresciuto nelle giovanili del Torino, ha vestito le maglie di Bologna, Cagliari e Genoa.

Come sta vedendo il Napoli?
Bene. Anche se l’ultima partita contro l’Atalanta ha subito una brutta sconfitta…

Le sta piacendo il campionato della Juventus?
Non tanto. Ha perso molti punti semplici per strada e su questo deve migliorare.

Come giudica la situazione a Roma? Allegri potrebbe essere l’allenatore giusto?
Intanto mi dispiace parlare così perché Ivan Juric è stato un mio compagno, però nel calcio siamo soggetti ai risultati e quando non arrivano è brutto. Sì, io penso che mister Allegri potrebbe essere l’uomo giusto.

Cosa ne pensa del Milan di Fonseca?
Non è partito come tutti si aspettavano, con delle difficoltà, ma ora con delle vittorie importanti come l’ultima a Madrid sta riconquistato la fiducia.

Cosa ne pensa dell’Atalanta? Si aspettava una crescita così esponenziale?
No, non mi aspettavo una crescita così esponenziale, già quando c’ero io i Ruggeri avevano una dirigenza molto forte alla base, ma con i Percassi la dea è esplosa definitivamente e grande merito va al direttore sportivo Sartori.

Un attaccante che le sta piacendo?
Retegui è un attaccante veramente completo.

La principale differenza tra il campionato italiano e spagnolo?
La tattica in Spagna è praticamente nulla e per gli attaccanti è molto più bello perché possono fare tanti gol.

Cosa ne pensa del Bologna di Italiano?
Qualche incidente di percorso ci sta, è chiaro che non si aspettavano di andare subito in Champions, ed ora giocano su tre competizioni. E’ difficile.

Ha mai ricevuto offerte in Italia da un top club?
Due volte: una volta dal Napoli ed una volta dalla Lazio. In entrambi i casi ho rifiutato perché quando mi chiamò il Napoli avevo già un accordo con un altra squadra e per quanto riguarda la Lazio è perché venivo da una stagione difficile e non mi sentivo pronto, però sono contento e fortunato del percorso che ho fatto.

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