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Esclusiva, Hernanes: “Le mie esperienze all’Inter alla Juve…”

In un’intervista in esclusiva realizzata da Davide Sacchetti, Hernanes parla delle sue esperienze italiane.

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Davide Sacchetti

In un’intervista in esclusiva realizzata da Davide Sacchetti, Hernanes parla delle sue esperienze italiane.

Cosa ha rappresentato il San Paolo e cosa rappresenta?

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Ha rappresentato e ancora oggi rappresenta un pezzo della mia vita, è lì che sono cresciuto ho fatto i miei primi passi e sono diventato uomo, è un pezzo importante della mia vita e avrò sempre grande gratitudine.

La vera differenza tra i campionati sudamericani e quelli europei?

In realtà parlano di calcio la grande differenza è la velocità di gioco sostanzialmente, però la grossa difficoltà è più nell’adattarsi fuori dal campo che dentro il campo, perché se non sei tranquillo fuori non riesci a dare il massimo dentro il campo.

Come ti sei trovato alla Lazio?

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Io a Roma mi sono trovato benissimo io pensavo di arrivare in Europa e trovare una piazza fredda in tutti gli aspetti e invece mi sbagliavo quando sono arrivato in Europa e soprattutto a Roma c’era una piazza calda sotto tutti i punti di vista e mi ha permesso di ambientarmi subito bene.

Il giocatore che ti ha lasciato quel qualcosa a livello di leadership e umiltà a Roma?

Ma mi sono trovato molto bene con Stefano Mauri che aveva un intelligenza calcistica sopra la media e mi ha aiutato a capire la differenza del calcio italiano e poi c’era Klose un campione assoluto, Tommaso Rocchi.

Cosa si prova la settimana del derby a Roma?

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È una settimana dove vai vai c’è tensione, la pressione è una settimana che non passa mai vincere vuol dire passare mesi di felicità e star bene perdere fa male.

Il derby della finale di Coppa Italia cosa ti ricordi?

Per quel derby li c’era una città intera bloccata sembrava che quella settimana era a rallentatore tutto silenzioso era un momento di massima tensione totale perché perdere significava sprecare la “partita della vita” invece vincere significava passare nella storia un giorno speciale una partita memorabile.

Come ti sei trovato all’Inter?

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All’Inter mi sono trovato bene ho lavorato con grandi giocatori ed è stata una squadra che mi ha dato tanto.

Il passaggio alla Juventus come è stato?

Si alla Juventus mi sono trovato molto bene è una società che ti prepara a vincere ogni partita, la prossima non è possibile sbagliare, vincere è il dovere e bisogna fare di tutto per raggiungere il risultato. Negli allenamenti con i giocatori forti che avevamo la palla viaggiava in una maniera impressionante e quindi c’era molta competività nessuno non voleva mai perdere! 

Alla Juventus hai avuto compagni come Buffon Mandzukic cosa ti hanno trasmesso?

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Mi hanno trasmesso la leadership l’empatia la capacità di prendere in mano la situazione di influenzare l’ambiente.

In quegli anni hai avuto anche Allegri che è riuscito a creare un buon gruppo ?

Grandi capacità di gestione ma anche nelle difficoltà lo ho ammirato sia quando stavamo insieme ma anche dopo perché è un allenatore che è stato in grado di gestire al meglio la pressione e i momenti di difficoltà

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