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Guardiola è l’allenatore più odiato dagli italiani

Il Manchester City esce ai rigori contro il Real Madrid e in Italia si festeggia!

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Capisco essere felici per i traguardi raggiunti da Carlo Ancelotti. L’ex allenatore di Milan e Juve ha raggiunto l’ennesima semifinale della sua incredibile carriera ed è l’unico ad aver eliminato per ben 3 volte Pep Guardiola. Fin qui tutto bene, ma perché andare oltre?
In Italia c’è questa moda di godere delle disgrazie altrui, soprattutto delle persone che hanno successo. Un anno fa il City di Pep tra quarti e semifinale ha travolto prima il Bayern Monaco e poi proprio il Real Madrid con punteggi quasi tennistici, ma non ricordo questa grande quantità di complimenti. Ci saranno stati, ma certamente non paragonabili alla mole di sfottò che si prende ogni volta che perde.
Pep Guardiola è un allenatore di 51 anni, ha iniziato ad allenare nel 2008 e in 15 anni di carriera ha visto 38 trofei che lo rendono il secondo allenatore più vincente della storia del calcio, dietro solamente ad Alex Ferguson. Ha vinto 3 volte la Champions League, ma il dato secondo me più impressionante è che su 14 campionati disputati ne ha vinti 11, ed è in lizza per vincere il 12’.
Dunque, non stiamo parlando di un cosiddetto filosofo del calcio. Parliamo di un allenatore pragmatico che vince mediamente 2 o 3 titoli all’anno. Il suo difetto? Gioca bene. Sono arrivato alla conclusione che i tifosi italiani non sopportino gli allenatori che giocano bene. Che fanno del calcio offensivo il loro mantra. Nel nostro paese è da sempre radicata questa folle idea che o giochi bene o vinci, nonostante non abbia alcun fondamento logico.
Per fortuna la storia parla e parlerà per lui. Guardiola continuerà a divertirsi come un bambino a Disneyland facendo crescere giocatori, vincendo trofei e facendo un calcio spettacolare, con e senza l’approvazione degli italiani.