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Inchiesta ultras, il Ministro Abodi: “Serve il coraggio di non nascondere la polvere sotto al tappeto”

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Inchiesta ultras, il Ministro Abodi: “Serve il coraggio di non nascondere la polvere sotto al tappeto”

di Giuseppe Petruzzini

Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha rilasciato importanti dichiarazioni a margine del “Next Generation Fest” di Firenze, toccando diversi temi rilevanti, tra cui l’inchiesta ultras a Milano e l’imminente partita tra la Nazionale italiana e quella israeliana, che si terrà lunedì 14 ottobre al Bluenergy Stadium di Udine per la Nations League.

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La partita Italia-Israele: una speranza di pace

In vista del match tra Italia e Israele, Abodi ha sottolineato l’importanza di mantenere il calcio come un momento di autonomia, nonostante i difficili contesti internazionali: “Dobbiamo cercare di fare in modo che una partita di calcio mantenga il suo grado di indipendenza e autonomia”, ha dichiarato il ministro. In un momento in cui il mondo è segnato da conflitti e tensioni. Abodi ha espresso l’auspicio che questa gara possa rappresentare uno strumento di dialogo e diplomazia: “La pace è un obiettivo e va perseguita, ogni aggressione di qualsiasi tipo va stigmatizzata, tanto più quando viene condotta contro forze di pace come quelle dell’ONU, dove c’è peraltro una rilevante componente italiana”.

Abodi sull’inchiesta ultras: “Non nascondere la polvere sotto al tappeto”

Interpellato riguardo l’inchiesta sugli ultras a Milano, Abodi ha sottolineato la necessità di affrontare con decisione le problematiche legate al mondo delle tifoserie organizzate: “Penso che non bisogna avere il coraggio di non nascondere la polvere sotto al tappeto”, ha affermato il ministro, indicando come sia fondamentale far emergere le criticità che per troppo tempo sono state normalizzate.

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L’inchiesta che ha colpito Milano, secondo Abodi, deve essere vista come un’opportunità non solo per risolvere i problemi locali, ma anche per prevenire che simili situazioni si verifichino altrove: “Tutto ciò che può far emergere ciò che non va e che in questi anni è rimasto in una logica di normalizzazione deve essere di grande aiuto non soltanto per risolvere il tema che si è sviluppato a Milano, ma anche perché quanto accaduto a Milano non avvenga altrove”.

Un segnale forte per il mondo del calcio

Le parole di Abodi riflettono una volontà chiara: affrontare con coraggio e trasparenza le problematiche che affliggono il mondo del calcio, dagli episodi di violenza legati agli ultras fino alla necessità di fare del calcio uno strumento di pace e coesione sociale. In un contesto internazionale sempre più complesso, il calcio può e deve rappresentare un esempio di dialogo, ma richiede anche rigore e determinazione nel gestire le criticità interne al sistema.

Il ministro ha quindi lanciato un segnale forte, auspicando che le istituzioni sportive e politiche lavorino insieme per creare un ambiente più sicuro e pacifico, sia dentro che fuori dal campo.

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