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Inter, Handanovic: “Mio presente è l’Inter, in futuro vedremo”
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11 anni agoon
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RedazioneNel corso di una lunga intervista rilasciata in esclusiva alla “Gazzetta dello Sport”, il portiere dell’Inter, Samir Handanovic, ha toccato vari temi, tra cui quello del presunto interesse del Barcellona nei propri confronti. Queste le parole del numero uno nerazzurro:
“Non più di altre sere dello scorso campionato“.
Beh, cinque gol presi dallUdinese, proprio la squadra che aveva lasciato per scegliere lInter, voi al nono posto e loro in Europa: la foto forse più nitida della scorsa stagione.
“Non è stato quella sera che ho capito cosera successo: delle cose ti accorgi subito, dunque avevo intuito molto prima. Quella partita è stata una specie di riassunto delle puntate precedenti“.
E quella contro il Valencia di sei giorni fa una specie di sequel?
“Landamento della partita più o meno era quello. Ci hanno devastati, ma prendere certe ‘bambole’ fa anche bene. Ti aiuta a tenere i piedi per terra, a ricordarti che bisogna essere tutti gregari, che una legge del calcio è quella: o si lavora in undici, o non si va lontano“.
Aveva capito molto prima del 19 maggio, ha detto. Le è mai capitato di farsi prendere da un dubbio: ma non sarò meno forte di quello che pensavo?
“No: semmai ho capito limportanza di migliorare. Quando tutte le cose vanno bene è troppo facile: a me piace prendermi le mie responsabilità quando vanno meno bene“.
E le è mai capitato di chiedersi: ma chi me lo ha fatto fare?
“Mai. Perché lInter era e resta un grande club. Perché i portieri sono fatti per parare, non per pensare. E perché quando cè da ricostruire – era così lanno scorso ed è così anche questanno – servono anche esperienze del genere“.
Ricostruzione dopo ricostruzione, vuol dire che è già preparato a prendere tanti gol anche questanno?
“No, perché ci sono delle differenze rispetto allanno scorso. Ciò che non deve cambiare è la mentalità, quella che lanno scorso forse non abbiamo avuto o curato abbastanza: lInter deve essere una squadra pronta al sacrificio sempre, ogni attimo, ogni partita; deve pensare come una squadra che non ha più lo strapotere di un tempo. Perché è così, non prendiamoci in giro: lInter non ha più undici, o anche di più, top player come ai tempi di Mancini o Mourinho“.
E le differenze rispetto allanno scorso?
“Non mi piace più di tanto parlare del passato e tantomeno sputarci sopra, cancellarlo come se fosse tutto sbagliato. Diciamo che stiamo lavorando su cose che in teoria si dovevano già sapere: siamo ripartiti dallabc del calcio e dellorganizzazione difensiva. Era quello che serviva“.
Però la difesa a tre lavete fatta anche lanno scorso, no?
“Una difesa a tre si può fare in tanti modi: la differenza la fa allenarsi tutti i giorni su certi concetti“.
Preferisce una partita con cinque parate difficili o una nella quale rischia di annoiarsi?
“Sarà banale dirlo, ma preferisco una partita nella quale non prendo gol. Credo che tornando nello spogliatoio la sensazione sia più o meno la stessa di quando hai segnato“.
Allora è vero che ci sono parate che valgono quanto un gol.
“Certo che è vero“.
Il più bel gol che Handanovic ha segnato lo scorso campionato?
“Catania-Inter, 2-0 per loro, contropiede di Bergessio: non fu una parata bella, ma quella partita iniziammo a vincerla lì. A livello puramente estetico, la più bella forse è stata quella su Miccoli a Palermo: cera tutto quello che un portiere può metterci per evitare un gol“.
Si arrabbia più con se stesso o più con i compagni?
“Con i compagni solo se fanno errori che sarebbe bastato poco per evitare. Con me stesso tutte le volte che serve: è giusto chiedermi cosa devo fare di più e meglio io, non loro. Un portiere deve ragionare e dunque anche lavorare come un centometrista, che ha la sua corsia e corre da solo. Il portiere è un uomo solo“.
È per questo che Handanovic vale 30 milioni e Bale 120?
“Cifre esagerate, forse anche fuori dai confini della verità. La verità nel mercato del calcio è una sola: decidono sempre i giocatori e se vogliono andare non si possono trattenere“.
Dunque se Handanovic fosse voluto andare al Barcellona, lInter non avrebbe potuto trattenerlo?
“Se un club ti vuole, ti compra e il giocatore è il primo a sapere le cose: il resto sono chiacchiere. Non le ho ascoltate: meglio restare concentrato, perché se un portiere non sta sempre sul pezzo fa presto a prendere la strada sbagliata. Un portiere deve lavorare sui centesimi di secondo: come un centometrista, appunto“.
E chiacchiere a parte?
“Il mio presente è lInter: quello che sarà in futuro, lo vedremo“.
Handanovic escluso: chi è il portiere più forte del mondo, oggi?
“Non ce nè uno. Non cè il Buffon che per dieci anni è stato un mostro, troppo più forte degli altri“.
Visti da portiere: una cosa che la impressiona di Milito, di Palacio, di Icardi e di Belfodil?
“Di Diego i movimenti e la fame di gol. Di Rodrigo come sa fare reparto da solo: se per la mia squadra dovessi scegliere fra tutti gli attaccanti con cui ho giocato, prenderei lui. Icardi e Belfodil li conosco ancora troppo poco e poi sono giovani: meglio non dare giudizi affrettati“.
Che effetto le farà giocare in Coppa Italia a metà agosto?
“Già fatto, con lUdinese. E lanno scorso abbiamo giocato il 2 agosto, non il 18. Tanto, non ci fosse stata la Coppa Italia, quel giorno avremmo giocato comunque: invece di unamichevole sarà una partita ufficiale, ecco tutto“.
Quanto bene può fare unamichevole contro il Real?
“Per me le amichevoli vanno fatte contro le squadre forti: solo quelle ti fanno capire chi sei e a che punto sei. Quindi molto bene, direi“.
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