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Inter, Mazzarri: “Contro la Juve voglio prestazione di livello, Palacio come Cavani”
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11 anni agoon
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Redazione“Sono abbastanza esperto, se mi venisse da dire qualsiasi cosa verrebbe interpretato come un alibi, non voglio rispondere. Cercherò di dare tutti gli imput possibili ai miei per fare una bella gara“. Così risponde ai cronisti Walter Mazzarri in conferenza stampa ad Appiano Gentile, a -1 dal big match contro la Juve.
“Ieri sono tornati gli ultimi nazionali e non ho avuto il tempo di fare un discorso a tutti, avevano bisogno di riposare e dormire, mi sono raccomandato in particolare questo. Ai ragazzi parlerò oggi, a livello generale i giocatori lo sanno: cercheremo di migliorarci e correggere gli errori. L’unica cosa che ho detto ieri ai più lucidi, è correggere gli errori fatti a Catania. La prima occasione l’hanno avuta loro per assurdo. Se noi siamo attenti in fase passiva e sviluppiamo il nostro gioco in fase attiva“.
E’ un Mazzarri che mette in primo piano la prestazione e solo dopo la vittoria: “I tre punti non so per chi valgono di più. Io lavoro soprattutto sulla prestazione, una squadra come la nostra deve prima pensare a fare una prestazione di livello. A volte gli episodi fanno la differenza. Quando si va in campo noi non dobbiamo pensare al risultato, cercare sempre di fare il massimo. Fare gol quando abbiamo la palla, recuperarla in fase di non possesso. E’ un concetto che porto avanti da quando alleno in Serie A, sin dai tempi della Reggina. LA Juventus ha vinto lo scudetto con la miglior difesa, non è un caso. Il Napoli è arrivato secondo con la seconda miglior difesa, nonostante il miglior attacco. La fase passiva è fondamentale, se fatta in un certo modo. Ma come mentalità le mie squadre non possono prescindere dalla voglia di far male. Bisogna essere compatti con la Juve, ma pensare anche a farle male perchè ne abbiamo le facoltà“.
Se c’è una cosa che la sua Inter deve imparare dai bianconeri quella è “l’autostima che ha la Juventus, e che nasce dal gioco, dai successi, dalla voglia di fare le cose per bene e a lungo. Verranno fuori, ne cono convinto“. Alvarez ha detto: Mazzarri ci ha tolto la paura di perdere. “Mi fa piacere che un mio giocatore dica così. E’ stato il primo obiettivo del mio lavoro. Al di là di quello che accadrà nella sfida con la Juventus, che può andare bene o male come risultato, ma dev’essere solo una partita, importante e non definitiva. A me interessa che l’Inter sappia crescere dopo le sfide con Genoa e Catania“.
E Mazzarri cosa si aspetta da Alvarez? “Io mi aspetto molto dalla squadra. Che può aiutare Alvarez: se non ha speso troppe energie in questi giorni in giro per il mondo. E’ un giocatore di grande talento e per lui vedo un futuro da grande mezz’ala. Ma contro la Juve è la prima grande partita che ci tocca. Se dovesse andare bene a noi, sarebbero tre rondini dopo Genoa e Catania, ma non sarebbe primavera. Anche un anno fa l’Inter vinse con la Juve. Poi sapete com’è andata. Oggi è solo la terza di campionato“.
Si è parlato nei giorni scorsi anche di un probabile ritorno di Milito tra i titolari: “Lo convoco, è a disposizione, lo porto in panchina. La forma migliore la deve trovare. Ora deve allenarsi bene, crescere. Questa è una gara in cui contano anche i tre punti“.
A Napoli ha allenato un fuoriclasse come Cavani. Chi, nell’Inter, somiglia di più all’attaccante uruguaiano? “Palacio, è uno di quel livello. Ma nessun giocatore è uguale a un altro: Palacio come Cavani sa attaccare la profondità e fare gol. E’ un grande calciatore“.
E sulla diatriba scudetti e rapporto con Conte, il tecnico nerazzurro trova il modo più diplomatico possibile di rispondere: “Certi argomenti non appatengono a noi allenatori. Sono cose di società, noi siamo esposti a troppe chiacchiere. Ci vuoel serenità e civiltà. Tra me e Conte? Non lo so chiedete a lui. Mai detto cosa che possano averlo infastidito. L’unica cosa che dissi, era che la Juve aveva preso a modello il gioco del Napoli, ma era un elogio, non una critica. Io non ho offeso Conte“.
E infine risponde alla provocazione di De Laurentiis, il quale poco fa ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di tifare per lui e la sua squadra: “Quello che dicono gli altri su di me non mi è mai interessato, ho sempre fatto i fatti. Mi interessa solo il parere di chi ho allenato. Non credo cambi molto a livello internazionale o nazionale quando fai le cose in un certo modo“.