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Italia: contro il Belgio si riparte dalle certezze

Spalletti ha praticamente deciso l’Italia che affronterà il Belgio: si riparte, infatti, dal 3-5-1-1 visto nei successi contro Francia e Israele.

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Davide Giordana

Italia: contro il Belgio si riparte dalle certezze

Spalletti ha praticamente deciso l’Italia che affronterà il Belgio: si riparte, infatti, dal 3-5-1-1 visto nei successi contro Francia e Israele.

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Le convincenti vittorie ottenute contro Francia ed Israele hanno conferito all’Italia un’aura diversa rispetto ai disastrosi Europei estivi: oltre ad essere partita con il piede sull’acceleratore in Nations League.

Il c.t. azzurro sembra aver individuato la chiave giusta per uscire dalle negatività che aveva avvolto la Nazionale italiana, messa con le spalle al muro da risultati tutt’altro che idilliaci.

Insomma: una soluzione tattica che porta ad un 3-5-1-1 ‘mobile’, con interscambio di ruoli tra fase difensiva e offensiva.

3-5-1-1 confermato

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Contro il Belgio, allo stadio ‘Olimpico’, torneremo a vedere una Nazionale uguale (dal punto di vista tattico) rispetto ai match contro Francia ed Israele. E, come riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, il modulo di partenza dovrebbe essere nuovamente il 3-5-1-1.

Uno schieramento ‘fluido’, pronto a cambiare pelle durante i vari momenti della partita, a seconda del risultato e dalle esigenze: una mutazione possibile grazie alla dedizione dei giocatori chiamati in causa, pronti a cambiare rotta ed inaugurare un nuovo ciclo nuovo.

Raspadori a supporto di Retegui

Rispetto all’impresa del ‘Parco dei Principi’ di Parigi, Spalletti dovrebbe affidarsi ad un giocatore molto più offensivo rispetto a Pellegrini. 

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Insomma, spazio a Raspadori: soluzione già proposta contro la Nazionale israeliana, con il partenopeo impiegato alle spalle di Kean.

Al posto dell’attaccante della Fiorentina (out a causa di una lombalgia) ci sarà Retegui, giocatore in piena fiducia dopo la tripletta rifilata al Genoa che ha rafforzato la sua leadership nella classifica dei marcatori (condivisa, al momento, con la punta dell’Inter Thuram).

Il ruolo di Tonali

In fase di non possesso, il 3-5-1-1 si trasformava in un 5-4-1 con l’arretramento di Cambiaso e Dimarco in linea coi 3 centrali difensivi.

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Fondamentale, però, il ruolo di Tonali nei momenti in cui si deve aggredire per recuperare il pallone.

L’ex centrocampista del Milan (ora in Premier League al Newcastle) era il più avanzato tra i 4, lasciando a Pellegrini la possibilità di spostarsi sulla corsia sinistra: il compito principale di Tonali è quello di ‘mordere sulle caviglie’ dei portatori di palla, al fine di contrastare la circolazione degli avversari e creare la situazione consona per il recupero della sfera.

Fase offensiva con il 4-2-3-1

Un altro punto fondamentale è rappresentato da Calafiori in fase propositiva: il difensore dell’Arsenal si trasformava in mediano accanto a Ricci, con quest’ultimo in fase di regia. 

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Davanti spazio al trio di trequartisti formato da Frattesi, Tonali ed uno tra Pellegrini e Raspadori, tutti a supporto di Retegui, unico terminale offensivo.

Un sistema, questo, ideale per accogliere in futuro esclusi di lusso come Chiesa, Zaccagni e Zaniolo. 

Insomma: in questa Italia può esserci spazio per tutti.

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