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Juve, Buffon: “Siamo partiti bene, ma mancano ancora 37 partite”
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11 anni agoon
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Redazione© foto di Liverani
Il giorno dopo Sampdoria-Juventus, in esclusiva ai microfoni di Sky Calcio Show è intervenuto in diretta su Sky Sport HD il portiere bianconero Gigi Buffon.
Unottima partenza di stagione
“Siamo partiti bene, col piede giusto, però cè anche da dire che chi ben comincia è a metà dellopera, però mancano ancora 37 partite e quindi non abbiamo fatto ancora nulla“.
Quanto pesa partire da favoriti?
“No, è molto bello perché responsabilizza e chiaramente secondo me certi giocatori hanno bisogno di sentire certe pressioni e certe responsabilità. Daltra parte stimola anche gli avversari e le altre squadre a combattere per sfatare questo mito temporaneo e momentaneo della Juve.
Hai detto qualche giorno fa che rinunceresti a due-tre anni di carriera per una vittoria in Champions? Pensi che la Juve possa contenderla agli squadroni europei?
Siamo e abbiamo dimostrato lanno scorso di essere una squadra competitiva. Da lì a vincere ce ne passa molto, ci vuole quel briciolo di fortuna anche nei sorteggi perché magari se lanno scorso avessimo evitato il Bayern Monaco ai quarti e lavessimo affrontato in una gara unica in finale, non sapevamo cosa poteva succedere, però è anche vero che sappiamo che ci sono tre o quattro corazzate che hanno più carte in regola rispetto a noi per poter vincere“.
A cosa avresti rinunciato invece pur di trattenere Conte sulla panchina della Juve nel momento in cui sembrava dovesse andare via?
“Un brivido lungo la schiena mi è corso. Quando si parla giornalmente di una problematica che per noi giocatori è inesistente ma si vede che poi è reale, un po di paura viene perché lallenatore è il nostro valore aggiunto. E un fattore imprescindibile per noi e il fatto di dovervi rinunciare sarebbe stato un grandissimo sacrificio per tutti“.
Cosa avresti dato pur di trattenerlo?
“Per Conte due settimane di carriera gliele regalo volentieri (sorride, ndr)“.
Nel pre campionato, negli Stati Uniti, cè stato un discorso di Conte simile a quello fatto al suo arrivo alla Juve?
“Proprio perché tutti danno per scontato che la Juve vinca per il terzo anno consecutivo lo Scudetto e scontato non lo è, e ve lo assicuro perché lho vissuto sulla pelle proprio insieme al nostro allenatore, appena arrivati negli Stati Uniti ci mise in guardia perché realmente una squadra che viene da due campionati vinti, riuscire a triplicare è una cosa molto difficile perché rischi alla prima difficoltà di scioglierti perché non hai più quella rabbia agonistica, quella voglia e quella determinazione per arrivare al conseguimento del risultato che magari hai già ottenuto due anni prima“.
A te ha detto: Ricordati di quando eravamo compagni
“Mi disse di ricordarmi di quando eravamo compagni ma poteva anche evitare di dirmelo perché me lo ricordavo benissimo: quellanno lì, che sembrava vincessimo facendo una passeggiata, ci scottammo arrivando addirittura terzi. Sono esperienze che giovano nellarco di una carriera per non ripetere determinati errori e non essere faciloni“.
Ci racconti Tevez?
“In effetti devo dire che il dipinto che è stato fatto di Tevez non è assolutamente veritiero, perché poi conoscendolo e stando fianco a fianco con lui giornalmente, capisci perché è considerato un campione e perché lo è. E un ragazzo che si mette a disposizione del gruppo, che si sacrifica per il gruppo, che antepone il bene del gruppo allegoismo e poi ha delle qualità veramente incredibili“.
Siete più europei con i nuovi acquisti rispetto allanno scorso?
“Sicuramente penso che il Bayern sia il punto di riferimento di ogni squadra, è chiaro che ha cambiato la guida tecnica però non mi sembra che abbia avuto dei grossi problemi fino adesso. Questo significa che lallenatore che hanno è stata una scelta azzeccata, ma nessuno aveva dubbi, e che i giocatori che hanno a disposizione sono dei grandi giocatori. Credo che lanno scorso abbiano ampiamente meritato la vittoria finale ma mimpressionarono per la grande organizzazione tattica, la disponibilità al sacrificio e la tecnica individuale, perché quando hai una squadra che si difende bene e poi riesce a ripartire con gente come Ribery o Robben che creano sempre la superiorità numerica è chiaro che per gli avversari diventa molto ardua“.
La Juve ha un grande organico. Ha il dovere di rappresentare lItalia fino in fondo in Champions?
“Sicuramente. Non è che questo tipo di responsabilità la respingiamo però è anche vero, in maniera molto obiettiva, bisogna fare sapere a tutti che ci sono due o tre squadre che sono superiori a noi come organico. Poi credo che alcune volte anche il fatto di incontrare una squadra più forte di te nel tuo momento migliore dal punto di vista fisico e della convinzione, magari può anche sovvertire certi risultati che possono sembrare scontati. Noi crediamo di poter fare bene anche in Europa ma da lì a vincere ce ne passa sempre“.
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