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L’astro nascente del calcio francese racconta il dramma della sua infanzia
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1 anno agoon
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RedazioneA soli 21 anni, Enzo La Fée si è già conquistato l’impegnativa etichetta di nuova stella di Francia, ma il talentuoso centrocampista del Lorient ha alle spalle un passato difficile…
Papà galeotto
L’infanzia di La Fée è stata segnata dall’assenza del padre, uomo tutt’altro che irreprensibile, finito presto dietro le sbarre e ancora oggi in carcere:
Mi ha cresciuto mia madre, ma non abbiamo mai smesso di avere un rapporto con mio padre, anche quando era in carcere a Ploemeur o addirittura a Brest.
Le visite in carcere
Malgrado la prolungata detenzione del padre, il giovane Enzo ha comunque provato in ogni modo a tenere vivo il rapporto con lui, recandosi a fargli visita in carcere tutte le volte che poteva:
Saltavo gli allenamenti per andarlo a trovare. L’ho fatto anche l’anno scorso una volta finito il campionato di Ligue 2, mi ha reso orgoglioso.
Espiazione
I problemi con la legge del padre non impediscono comunque ad Enzo La Fée di nutrire rispetto nei confronti di un uomo che ha commesso degli errori e pagato per essi, senza sottrarsi alle proprie responsabilità:
Mi ricordo il giorno in cui mia madre mi ha detto che mio padre era in carcere, ero molto piccolo. Non mi ha segnato troppo, nel senso che comunque mia madre mi ha detto che la mia vita doveva continuare e che questo non doveva crearmi problemi. Mio padre è stato spesso descritto come una persona violenta, ma non ha mai messo le mani addosso a me o a un altro dei suoi figli. Voleva aiutare i suoi amici, qualcosa che avrei fatto anche io. Si è sempre preso la responsabilità di quello che ha fatto e non mi ha mai mentito.