L’Uci ha deciso: pugno duro per Armstrong, tolti i 7 Tour de France

“Per Lance Armstrong non c’è spazio nel ciclismo, merita di essere dimenticato”. Con queste parole, molto dure, il presidente dell’Uci, Pat McQuaid ha confermato in conferenza stampa la decisione dell’Usada, l’agenzia antidoping americana, nei confronti dell’ex ciclista americano: Armstrong è stato punito con la radiazione per il ricorso sistematico al doping, e gli sono stati tolti tutti i titoli vinti in carriera, inclusi i 7 Tour de France conquistati dal 1998 al 2005.

Nell’Albo d’oro della Grande Boucle si apre così una voragine, visto che i titoli levati al ciclista americano con tutta probabilità non saranno riassegnati. “Riconosciamo le conclusioni dell’Usada, – ha affermato McQuaid – non faremo ricorso al Tnas e ratificheremo le sanzioni. Un grazie va a tutti quelli che hanno contrinuito a smascherare l’inganno”.

Al riguardo, l’Uci deciderà venerdì se i relativi podi saranno riassegnati, anche se la direzione della corsa francese ha già espresso il desiderio di lasciare vacanti le relative caselle. A convincere l’Uci a prendere questa decisione molto severa le testimonianze e, soprattutto, le prove del “più sofisticato, professionale e vincente programma di doping che lo sport abbia mai visto”, messo su da Lance Armstrong e dalla US Postal, il suo team.

Questi i termini utilizzati dall’Usada nel dossier di oltre mille pagine. Una documentazione enorme, con 26 deposizioni, fra cui quella di 16 corridori, ma anche “prove dirette come pagamenti, email, dati scientifici, test in laboratorio che dimostrano l’uso, il possesso e lo spaccio di sostanze dopanti da parte di Armstrong”.

“Ai tempi – ha spiegato McQuaid – i mezzi a nostra disposizione erano molto più limitati rispetto a quelli che abbiamo oggi. Mi dispiace se non siamo stati nelle condizioni di prendere ogni dopato e buttarlo fuori dal ciclismo”.

“È un giorno importante per il ciclismo, – ha concluso il presidente dell’Uci – che ha attraversato un momento molto difficile e lo sta ancora attraversando. Il mio messaggio per corridori, sponsor e tifosi è che il ciclismo ha un futuro. Il cammino comincia da oggi, un caso come quello di Armstrong non accadrà mai più”.