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Le riforme di Prandelli: “Rilanciamo i vivai e diamo più importanza alla Nazionale”
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11 anni agoon
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RedazioneIl nostro calcio ha bisogno di grandi cambiamenti se vuole restare competitivo a livello internazionale negli ultimi anni. Il ricordo del fallimento mondiale in Sudafrica è stato affievolito dai segnali di ripresa mostrati dalla Nazionale agli Europei del 2012 e in Confederations Cup. Ma urgono riforme e investimenti per rinforzare l’intero movimento calcistico italiano, sul modello di quanto fatto in Germania all’inizio del terzo millennio. Cesare Prandelli, ct della Nazionale italiana, ha rilasciato un’intervista esclusiva alla “Gazzetta dello Sport”, parlando delle sue idee per rivoluzionare il footbal di casa nostra. Ecco alcuni estratti delle sue dichiarazioni:
Settori giovanili. “Finalmente siamo riusciti a restringere il perimetro delle squadre professionistiche, ora si ricominci dal basso rilanciando i settori giovanili. Se non hai il denaro per comprarti i campioni, allora te li devi creare in casa. Ecco perché batto il tasto dei settori giovanili. È lì che bisogna investire”.
Troppi stranieri. “Quando ci presenteremo in Brasile e risuonerà l’inno di Mameli, non bisognerà lamentarsi della scarsa esperienza internazionale degli azzurri. Basta andare a vedere le performance delle nostre squadre in Champions negli ultimi anni“.
Più importanza alla Nazionale. “Da noi, l’anno scorso, è stata programmata la Supercoppa a Pechino quattro giorni prima di un’amichevole fissata in una data Fifa. Basterebbe poco per dare spazio e importanza alla Nazionale, per il bene di tutti”.
Violenza negli stadi. “Il problema della violenza non siamo riusciti a risolverlo in Italia. Abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci tiri le orecchie. La gente arriva allo stadio talmente carica di violenza, che non è solo fisica ma anche verbale”.
Integrazione dei “nuovi italiani”: “È una battaglia importante che altri Paesi hanno già vinto. Sono nostri fratelli, sono ragazzi che nati o cresciuti qui. Quanto prima attueremo l’integrazione, tanto prima avremo risolto molti problemi della nostra società”.