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Milan, Montolivo: “Gioco dove il mister pensa sia meglio, siamo più squadra di un anno fa”
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11 anni agoon
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RedazioneIl neo capitano del Milan, Riccardo Montolivo, nel corso di un’intervista concessa in esclusiva alla “Gazzetta dello Sport”, ha affrontato vari temi. Ecco alcuni stralci dell’intervista:
“Mario non ha bisogno di trattamenti particolari. Quando ha sbagliato, glielo ha fatto notare la società. E poi è un giovane vecchio, da tempo sa sopportare le pressioni“.
“Abbiati e Bonera sono stati dei veri signori. Per me la fascia è un onore, un peso e soprattutto una cosa da dividere con altri. Al Milan, come mi ha spiegato Ambrosini, è sempre stato così: sono sempre stati in 5-6 a guidare il gruppo. Io diverso? Non mi sembra, mi vedo sempre uguale. Sono dieci anni e più che mi comporto allo stesso modo. Probabilmente quando uno si trova di fronte alla prova più importante dà il meglio di sé. Ma non basta quello che ho fatto per dire di essere da Milan: bisogna confermarsi per più stagioni. Bisogna dimostrare qualcosa e stupire tutti i giorni“.
“Sugli episodi di razzismo c’è un arbitro che deve decidere: quando i buuu diventeranno tali da coinvolgere sul piano emotivo uno dei nostri, lo faremo presente, e spetterà a lui stabilire che cosa fare. Questo è il procedimento giusto ed è quello che è accaduto contro la Roma“.
“Onestamente dopo il finale di stagione si capiva che cera la possibilità che Allegri andasse via, però sono contento che non sia accaduto nulla. Allegri ha tutto ciò che serve per guidare una grande squadra. Se siamo stati consultati dal club? Direi che non ce nera nemmeno bisogno. Avevamo manifestato laffetto e la stima per Allegri piuttosto chiaramente, tutti e più volte“.
“Io gioco dove il mister pensa sia meglio per la squadra, lo ripeto e non è una dichiarazione diplomatica. De Jong al centro? Nigel non è un cagnaccio che recupera palloni e basta. Ha qualità, viene dalla scuola dellAjax e lì ti insegnano a giocare la palla sempre. E poi ci alterneremo come serve“.
“Alla Confederations eravamo cinque del Milan e cè Poli che ha chance per il Mondiale. Farà una grande stagione“.
“Cristante era già stato in prima squadra e lo conoscevamo già. Mi ha stupito Petagna, ma per la prossima stagione punto anche su Iotti“.
“Pazzini sta benissimo, ma la strada verso il rientro è lunga. Però lui si sente più che mai dentro il progetto Milan, attaccato alla squadra. Ci darà tanto“.
“Stephan ha ventanni e deve metabolizzare alti e bassi. Ci siamo passati tutti, la crescita di El Shaarawy è stata esponenziale e le pressioni sono state tante. Sono certo che Stephan si confermerà e che sarà anche al Mondiale. Nel mondo dei media cè poco equilibrio: ci si entusiasma in fretta e quando uno cade giù fa più rumore. Mi pare difficile che un ragazzo di ventanni sia totalmente impermeabile. Come ho detto, Mario è un giovane vecchio ed è abituato alle pressioni, ma anche Stephan deve crearsi un filtro. E un processo di crescita normale“.
“Siamo più squadra di un anno fa. Siamo più forti, ci sentiamo più pronti. Preoccupato per il playoff con il Psv? E una squadra rinnovata, ma ha tradizione. Partita difficile, è importante soprattutto che ci facciamo trovare preparati noi. A inizio stagione a volte la condizione fisica conta più dellaspetto tecnico. Primi tre posti in campionato? I primi tre vuol dire primo, secondo o terzo, quindi sottoscrivo. La favorita per lo scudetto? Facile: la Juve era forte e si è rinforzata. In seconda fila ci sono tanti club: Inter, Roma, Fiorentina, Napoli. E Milan“.