Mondiali Russia 2018, cominciamo bene…

Al momento di presentare la candidatura per accaparrarsi l’organizzazione dei Mondiali di calcio 2018, in Russia erano stati perentori: i costi non sarebbero stati superiori ai 7, 8 miliardi di euro. Invece, a distanza di due soli anni dall’assegnazione, il preventivo in questione è andato a farsi benedire. Dal governo moscovita giunge infatti notizia che di miliardi di euro ne serviranno circa 15. Il doppio di quanto previsto insomma, sempre che la cifra non sia destinata ad aumentare.

A rendere nota la questione è stato Vitaly Mutko, a capo del Comitato Organizzatore del mondiale e ministro dello sport in Russia. Mutko ha tuttavia precisato che solo metà della cifra verrà sborsata dallo Stato, mentre la parte restante sarà frutto del contributo di alcuni soggetti privati, tra cui, pare, Roman Abramovich.

Tuttavia, i numeri qui riportati sono in linea con le somme di denaro spese dai paesi che si sono aggiudicate le ultime grandi manifestazioni sportive. Per fare un esempio il Brasile, prossima sede del campionato mondiale di calcio, ha investito circa 14 milioni di euro per l’organizzazione della competizione in questione.

Intanto, è scoppiata la prima grande polemica attorno al Mondiale 2018. Yaroslav, città inizialmente candidata ad ospitare alcune partite della rassegna intercontinentale, è stata esclusa con tanto di motivazioni economiche: il preventivo per ristrutturare lo stadio, a detto di Mutko, avrebbe comportato una spesa smodata. In realtà, pare che dietro ci siano motivazioni politiche ben più pesanti: Yaroslav è infatti una delle pochissime, grandi città in cui è stato eletto un sindaco appartenente ad un partito decisamente anti Putin.

Niente di certo, però si tratta di un argomento che in Russia sta surriscaldando parecchi animi. Di sicuro c’è che, nonostante manchino ancora poco meno di sei anni a Russia 2018, di carne al fuoco per le polemiche ce n’è già parecchia e l’impressione è che le acque non siano destinate a placarsi. Anzi…