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Neymar come Denilson? La risposta al campo
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12 anni agoon
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RedazioneHo avuto la fortuna di veder giocare un calciatore veloce, con un gran dribbling, rapido negli spazi stretti, straordinario in accelerazione e imprendibile palla al piede.
Lho visto umiliare gli avversari con finte ubriacanti, lho visto mettere a sedere con un dribbling secco ed uno scatto fulmineo anche lo stopper più arcigno.
Da buon brasiliano, lho visto lasciare sul posto il terzino di turno per poi aspettarlo e dribblarlo di nuovo; lho visto spaccare in due le difese avversarie con un affondo improvviso e lho ammirato mentre eseguiva un tunnel meraviglioso ai danni del malcapitato avversario.
Non lho visto segnare spesso, gli ho visto confezionare qualche assist splendido ma lho anche visto perdere palla un po troppo frequentemente, colpa di un dribbling di troppo.
Sto parlando di Denílson Olivera de Araújo.
È spuntato dal nulla in una sera del 1998 e da allora è immediatamente diventato il nuovo fenomeno del calcio brasiliano, scatenando dun lampo una battaglia tra i più grandi Club dEuropa, che si accapigliavano per assicurarsi i servizi di questo talento smisurato.
Finito leffetto del tornado di offerte, dichiarazioni, smentite, presunte firme e fotografie rubate, il giovane brasiliano è finito al Betis, non senza una certa sorpresa.
Come mai la stella più splendente del campionato brasiliano, fino al giorno prima sotto contratto con il San Paolo, non è finito al Real Madrid, al Barcellona, al Milan o in qualsiasi altra grande squadra europea?
La risposta non ha tardato molto ad arrivare, purtroppo per Denílson: nonostante le attese, o forse proprio a causa delle attese, il brasiliano non ha saputo riprodurre in Europa le magie messe in mostra dallaltra parte delloceano.
I dribbling erano sempre ubriacanti, le finte sempre imprevedibili, le accelerazioni sempre fulminee ma alla fine non restavano tracce della sua presenza in campo.
Pochissimi i gol, pochi gli assist e rarissime le giocate in grado di cambiare una partita, il fenomeno brasiliano si è spento piano piano fino a subire lonta della retrocessione nella Segunda Division spagnola.
Nessuna rinascita da campione, la carriera di Denílson si è lentamente arenata tra Bordeaux, lArabia Saudita, la Cina e la Russia, con brevi parentesi in patria dove nemmeno laria di casa ha saputo rinverdire limmagine del fantasista triste.
Eppure le qualità cerano tutte, cerano eccome.
Chi mi dice che Neymar non è un altro Denílson?
Non metto in dubbio il talento del giocatore del Santos, alcuni dei cui dribbling sono sinceramente incredibili, ma resta il fatto che negli appuntamenti più importanti non ha mai combinato un granché, almeno finora.
Ero allo Stade de Genève, lho studiato da vicino e devo dire che mi ha impressionato per tecnica, velocità, dribbling e agilità ma non ricordo niente di più che una violenta conclusione respinta da Buffon e il passaggio con cui ha permesso a Oscar di segnare il secondo gol per il Brasile.
Il dubbio mi pare quindi più che lecito, anche se per tanti potrà suonare sacrilego, e fino a quando Neymar non dimostrerà di essere decisivo anche solo una parte di quanto lo sono Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, il paragone non regge.
Anche Denílson aveva qualità tecniche straordinarie, eppure non ha saputo sfondare; anche Denílson aveva gambe e piedi veloci, eppure la storia non ha conservato il suo nome nonostante le 60 presenze in Nazionale e il titolo di campione del Mondo del 2002; anche Denílson era stato paragonato ai migliori calciatori brasiliani di tutti i tempi, eppure non è bastato per guadagnarsi un posto tra i grandi.
Neymar segna di più, in patria è una stella più luminosa di quanto non fosse Denílson al momento della sua ascesa ma per ora i fatti lo accostano più al fantasista del San Paolo che a Lionel Messi o Cristiano Ronaldo.
Ha tutto il tempo per smentire gli scettici come me, non sono però così sicuro che ne abbia voglia: nonostante le pretendenti e le offerte, Neymar ha sempre preferito restare in Brasile dovè la star indiscussa, lidolo di tutti i tifosi e la faccia da mettere in tutti gli spot e su tutti i giornali una vita niente male a cui sembra difficile rinunciare.
Mettersi in discussione è il primo passo verso la leggenda, Neymar diventerà grande solo quando deciderà di salire quel primo, fatidico gradino.
Fino ad allora, per me è solo un altro Denílson.
Solo, un po meno simpatico.