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Novellistica Pallonara – Il Gerhard Hanappi Stadion

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11 anni agoon
By
Redazione
Toyo Ito, Premio Pritzker 2013 – il Nobel per l’architettura, diciamo così – con la questione dell’arena si è cimentato poco più di un lustro fa: lo Stadio Nazionale di Kaohsiung è un parto della sua fervida mente. Da Taiwan a Bari il passo è tutt’altro che breve, ma – grazie al genio di Renzo Piano – eccoci catapultati al San Nicola: un altro grandissimo architetto, che progetta un grande stadio.
Ma che gli architetti progettino – anche – stadi è sorprendente quanto Balotelli che fa centro dal dischetto. Merita d’esser raccontanto, invece, un (ex) calciatore che progetta lo stadio in cui giocherà la squadra cui ha indissolubilmente legato la propria carriera. Il nome, del centrocampista e poi architetto, e dal 1981 anche dello stadio, è quello – probabilmente e colpevolmente – sconosciuto ai più, di Gerhard Hanappi. Non uno scarparo qualsiasi: in Austria, i canuti calciofili lo includono senza remore nella Trinità del calcio locale, assieme a due leggende quali Sindelar e Ocwirk.
Mente eccelsa e piedi educatissimi, Hanappi nacque, visse e morì a Vienna. Dove, ovviamente, rifilò i primi calci alla sfera di cuoio: a 13 anni fu cooptato dal Wacker, e dopo la consueta trafila nelle giovanilì giocò in prima squadra per un triennio. Prima di passare, non senza polemiche, al Rapid. Con cui vinse sette titoli nazionali e una Coppa d’Austria, legando in maniera inscindibile il proprio nome al club biancoverde, ove condivise lo spogliatoio con il grande Ernst Happel, poi sublime allenatore. E ancora: un terzo posto al Mondiale svizzero del ’54 e 93 presenze in nazionale, record resistito per oltre 35 anni, sino all’avvento di Toni Polster, e poi ulteriormente migliorato da Andreas Herzog.
Eppure, la giocata più importante di Hanappi arriva quando ormai gli scarpini giacciono appesi al proverbiale chiodo: anziché adagiarsi sugli allori pallonari, si dedica all’architettura, giungendo a progettare il Weststadion. Inaugurato nel 1977, se lo gode per un triennio appena: a cinquantuno anni, il 23 agosto ’80, un male incurabile se lo porta via. Ma il suo nome rimane, perché la creatura gli viene intitolata: dal 1981, il Rapid Vienna gioca al Gerhard Hanappi Stadion.