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PAGELLE Juventus-Copenaghen: Vidal nella storia bianconera
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11 anni agoon
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Redazione![Calcissimo image placeholder](https://www.calcissimo.com/wp-content/uploads/2023/11/calcissimologobiancoconsfondo_01-1-1.png)
La pagella della Juventus:
Buffon: serata tranquilla per il capitano, eccezion fatta per una bella parata in allungo su tiro dalla distanza di Jorgensen. Sta diventando un’abitudine dopo la scoppola di Firenze. Voto 6,5
Caceres: la sua serata è monotona, il compito si limita a giocare d’anticipo per non far correre troppi rischi ai compagni di reparto. Un pizzico di confusione nel momento di massima spinta dei danesi. Voto 6
Bonucci: si piazza come sempre al centro della difesa, ha il compito di impostare se Pirlo non ha spazio. C’è un motivo se la curva lo ha soprannominato “Bonniebauer” e Conte si fida cecamente di lui. Il più lucido della retroguardia. Voto 6,5
Chiellini: male, malissimo in occasione del pareggio del Copenaghen. Salta a vuoto due volte neutralizzando l’azione dei compagni di squadra, il pallone giunge per inerzia all’ex juventino Mellberg. Voto 6
Padoin: si vede poco in avanti perché dà una mano alla difesa, Conte gli chiede più personalità per dare continuità all’azione offensiva. Migliora dopo aver preso le misure a Toutouh e sciolta qualche riserva eccessiva. Voto 6
(dal 70’ Marchisio: bel problema avere la panchina lunga. Il centrocampista piemontese sgomita e Conte è costretto a variare l’assetto di gioco, 4-3-3. Deve ritrovare la brillantezza fisica. Voto 5,5)
Vidal: corre, rincula, pressa, imposta, dal dischetto non fallisce mai, si inserisce e fa gol di testa (cinque in cinque gare di Champions). Cosa volete di più? Prototipo del centrocampista moderno. Standing ovation. Voto 8,5
(dall’83’ Ogbonna: gioca da terzino come ai primi tempi nel Torino. ng)
Pirlo: spesso marcato da Jorgensen, i danesi cercano di portargli via più spazio possibile ma dall’alto della sua esperienza e bravura riesce a districarsi dal pressing. La luce del centrocampo. Voto 6,5
Pogba: a un suo inserimento senza palla si verifica l’episodio che sblocca il match, Jacobsen la prende con le mani e il rigore è inevitabile. La novità è che spesso si allarga e procede al cross al posto di Asamoah, una mossa tanto intelligente quanto inaspettata. Voto 7,5
Asamoah: sempre cercato nei cambi di campo di Vidal. Per essere più pungente dovrebbe cercare di saltare l’uomo (nel suo caso Jacobsen) per creare superiorità numerica dentro l’area di rigore. Grazie alla sua elasticità muscolare riesce a coprire tutta la fascia con disinvoltura. Voto 6
Tevez: non segna da diciannove gare di Champions (ultima trasformazione in Manchester United-Porto dell’aprile 2009) però ci mette la tradizionale cattiveria nel cercarlo. In una serata in cui non brilla, ci pensa il collega di reparto basco. Porta l’astinenza dal gol europeo a 1409 minuti. Voto 6
(dall’81’ Vucinic: torna dopo un infortunio serio, si scalda per tutto l’arco della gara poi entra e gioca esterno. Ai tempi del Lecce di Zeman fece benissimo, in questo caso c’è poco tempo per giudicarlo. Una buona notizia il suo rientro. ng)
Llorente: “El rey leon” le prende tutte di testa, e chi mancherebbe altro. Gioca bene di sponda però deve ancora capire alcuni inserimenti senza palla, certe palle di Pirlo non si possono sprecare. Bravo a guadagnarsi il secondo calcio di rigore nel momento più delicato del match per i bianconeri. Voto 7