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Roma, prof. Cerulli su Destro: “Operazione ok, nessun errore. In Nazionale ha avuto un nuovo infortunio”
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11 anni agoon
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Redazione“Destro si è infortunato di nuovo in Nazionale. L’operazione era andata benissimo e la Roma non ha sbagliato nulla nella sua rieducazione. Su quello che è accaduto dopo, quando è tornato dalla Nazionale, purtroppo non so niente, tranne quello che mi ha detto il mio amico e collega Cugat. Ma presto lo ricontrollerò e valuteremo la funzionalità del suo ginocchio. Di sicuro non ha mai rischiato la carriera. Vedrete che presto tornerà in campo e avrà un futuro del tutto normale“. Le parole a Rete Sport del professor Giuliano Cerulli sono utili a capire qualcosa in più sulla vicenda dell’attaccante della Roma Mattia Destro che da lui era stato operato lo scorso 26 gennaio. Questo l’intervento nella sua interezza:
Sulla situazione di Destro
“Voglio fare una premessa. Mi dispiace dello stato in cui si trova Mattia, oltre ad essere un grande atleta è anche una bravissima persona. Si riprenderà anche il posto in Nazionale. Capisco i tifosi e capisco la società Roma, ma vorrei fare un po’ di cronistoria sul suo infortunio. L’ho operato di meniscectonia, la lesione era tale da non essere suturata. Come sappiamo, non esistono altri modi per superare questo problema e ci vuole tempo per recuperare. L’ho sentito telefonicamente dopo l’intervento, ma poi ha avuto un nuovo infortunio in Nazionale, in Israele. Come accade agli atleti noti e affermati, Mattia ha degli interessi vivi intorno a se stesso, soprattutto da parte dell’entourage. Proprio l’entourage potrebbe aver cercato soluzioni miracolistiche, decidendo di farlo trattare al di fuori della Roma, lontano dallo staff medico della As Roma. E’ stato controllato dal dottor Cugat a Barcellona, è un mio amico e l’ho sentito, parteciperà ad un congresso sui tendini e i legamenti organizzato da me. Ci saranno esperti da tutto il mondo, potranno esserci delle novità importanti in questo settore, anche in relazione a problematiche note nel mondo del calcio. Mattia non ha problemi collegati al lato chirurgico, ha un problema di ritardo di recupero muscolare e funzionale“.
I tempi sono stati affrettati per il rientro in campo?
“Ci sono degli esempi molto noti in merito, basti pensare ad Eto’o: per una lesione del menisco esterno ha ripreso l’attività dopo 4 mesi, i tempi sono lunghi rispetto al menisco mediale. E’ sufficiente un movimento anche banale per risvegliare il problema, è per questo che i colleghi della Nazionale lo hanno fermato. Chiamarlo infortunio è troppo generico perché basta anche un cambio di direzione per avere un risentimento dell’articolazione. Questo non perché i tempi siano stati accelerati, i due mesi sono stati valutati dal punto di vista biomeccanico, quindi su base della valutazione della funzione dei muscoli, sulla capacità del recupero funzionale“.
Quindi finché è stato con la Roma non ha avuto problemi?
“No, non ha avuto problemi tali da farlo considerare un atleta convalescente. Non è stato rimesso in campo per battere record, non c’è stata fretta“.
Sul secondo infortunio, era qualcosa di cui Mattia poteva accorgersi?
“Se Destro avesse avuto degli elementi per accorgersene, sarebbe immediatamente tornato in Italia. Il gonfiore, il risentimento, è arrivato dopo e ha costretto il calciatore, d’accordo con lo staff dell Nazionale, a interrompere l’attività sportiva“.
Destro ha mai rischiato la carriera?
“No, Cugat ha detto che non c’erano elementi tali da compromettere anche in futuro l’attività del calciatore. Doveva recuperare le funzioni del ginocchio“.
Secondo qualche teoria l’operazione poteva essere eseguita anche secondo altri protocolli eseguendo una stabilizzazione plastica di rinforzo. E’ possibile?
“Come sapete, gli interventi chirurgici devono rispondere a dei criteri scientifici. Se la lesione non è solo meniscale, ma coinvolge anche le articolazioni, merita un trattamento diverso. In nessuna parte del mondo può esistere un intervento alternativo; al massimo ne esistono di aggiuntivi, se nascono delle complicazioni associate che, nel caso di Mattia, non c’erano“.
C’è chi ha proposto, secondo quanto dice, soluzioni “miracolistiche”. Ha parlato con i medici della Roma?
“Come si sa, è nel diritto degli atleti rivolgersi anche ad altri specialisti: per questo lui ha chiesto il parere di altri. Per quanto io so, è un problema che riguarda soltanto un ritardo nella fase di recupero“
Per i tempi di ritorno? Come ritornerà in campo?
“E’ una mia opinione, anche se non l’ho ancora visto: è verosimile che i tempi non siano lunghissimi. Il tipo di patologia non pregiudica il resto della carriera. Vedrete che avrà un futuro del tutto normale“.
Quindi nessuna imperizia?
“Nell’ambito della Roma, no. Problemi nell’intervento, no. Non posso garantire nulla per trattamenti fatti altrove, non so cosa abbia fatto in altre sedi. A volte le attenzioni sono tali per cui è possibile fare qualche trattamento che sembra innovativo e risolutore, ma in medicina bisogna avere prove per eseguire trattamenti“.