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Roma, Righetti: “Il miglior acquisto è Garcia, la squadra ora ha un’anima”
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11 anni agoon
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Redazione![Calcissimo image placeholder](https://www.calcissimo.com/wp-content/uploads/2023/11/calcissimologobiancoconsfondo_01-1-1.png)
Contattato in esclusiva da “Calcissimo.com“, l’ex difensore della Roma anni ’80, oggi opinionista Rai, Ubaldo Righetti, ha parlato della creatura di Rudi Garcia, prima in classifica e a punteggio pieno dopo le prime sei giornate di campionato.
Grande vittoria ieri per la Roma, lei che squadra ha visto?
“Ho visto una squadra che sta crescendo di partita in partita, consapevole della propria forza. Una squadra che ha sposato il progetto tattico del proprio allenatore, il quale è riuscito a dare convinzione non soltanto al singolo giocatore ma all’intero gruppo e questo credo sia un qualcosa di molto importante. C’è ancora da lavorare, ma la strada è quella giusta. La Roma adesso ha un’anima“.
Cos’ha portato di nuovo Rudi Garcia per rivitalizzare una squadra, dei giocatori e un ambiente, reduci da due stagioni sciagurate?
“Ha portato la normalità, la credibilità ed ha instaurato coi giocatori un rapporto schietto e sincero, cosa che viene molto apprezzata dai calciatori. Si nota soprattutto in quegli elementi che vengono impiegati di meno, ma che quando entrano in campo, anche se soltanto per una manciata di minuti, ci mettono grande applicazione e una determinazione feroce“.
Sei vittorie nelle prime sei giornate di campionato, unica squadra ancora a punteggio pieno e capolista al momento solitaria, dove può arrivare questa Roma?
“È difficile dire oggi dove potrà arrivare, è chiaro che mi auguro possa ottenere il massimo, ma sono sicuro che sarà protagonista quest’anno, non può essere diversamente. Arriveranno dei momenti difficili e sarà lì che Garcia, la società e i giocatori dovranno essere bravi a non mollare. È nelle difficoltà che una squadra deve dimostrare di essere una grande squadra“.
Lei pensa che questa Roma, nel momento in cui dovesse arrivare la prima battuta d’arresto, saprà reagire alla sconfitta nel modo migliore o potrebbe subirne il contraccolpo psicologico?
“Dipende dal tipo di sconfitta, una sconfitta ci può anche stare, ma bisogna analizzarla e vedere come è avvenuta, se per demerito proprio o per merito dell’avversario. Aspettiamo e vedremo. Ci si augura che la sconfitta non arrivi mai, ma nel corso di un campionato così lungo e difficile può accadere. A Parma la Roma è andata sotto ed ha avuto la forza di ribaltare il risultato, ciò significa che la squadra ha capacità di reazione importanti“.
De Rossi sembra rinato, da giocatore quasi ai margini nella scorsa stagione a punto fermo di questa Roma, cos’è accaduto?
“È accaduto semplicemente che Garcia è stato chiaro con De Rossi e viceversa, il rapporto tra i due è sincero e diretto. Lo ha detto lo stesso Daniele che per lui era importante sentire la fiducia dell’allenatore, dei compagni e dei tifosi, è stato questo che gli ha permesso di ritrovarsi. Il ritorno ad alti livelli di De Rossi è importante non soltanto per lui, ma anche per la squadra, perché stiamo parlando di un giocatore tatticamente fondamentale“.
Un giudizio sul mercato della Roma, qual è stato, secondo lei, il vero colpo messo a segno da Walter Sabatini?
“Il vero colpo è stato Garcia, che ha saputo anche dare un indirizzo alla società per quanto riguarda ad esempio Gervinho, sul quale ha scommesso lui personalmente e credo che i fatti gli stiano dando ragione. È stato un mercato intelligente quello della Roma, perché accanto a dei giovani di sicuro avvenire sono stati aggiunti dei giocatori d’esperienza come Maicon e De Sanctis. Importanti sono stati anche gli acquisti di Benatia e Strootman, l’olandese è ancora giovane, ma ha già grande esperienza internazionale“.
L’ultima domanda è su Ljajic, pensa che il giovane serbo, una volta ritiratosi Totti, possa raccogliere l’eredità del capitano?
“Sarebbe un peso troppo grande da sostenere per lui. Ljajic deve contribuire alla causa della Roma, come sta facendo in questo momento, facendosi sempre trovare pronto. Non bisogna andare alla ricerca del dopo Totti, perché sarebbe un grave errore. Ljajic deve solo pensare a giocare come sa, questa è la cosa più importante“.