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Se lo dice lei… La caduta degli dei e il (contro)sorpasso dell’ Inter
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6 anni agoon
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RedazioneIl turno di campionato appena trascorso inizia il venerdì con la sorprendente sconfitta a Cagliari della Fiorentina.
Prosegue poi il sabato con altre sorprese, come la sconfitta della Roma contro la Spal, dove si certifica che il problema sta nella rosa e non nell allenatore, con una squadra morta senza che neanche king claudio Ranieri possa fare un miracolo stile Leicester.
Anche la sconfitta del Torino contro il Bologna lascia molti strascichi e rimpianti in casa granata, pronti a puntare all’Europa minore, ma anche quest’anno a meno di una riscossa (improbabile) della coppia Belotti-Zaza sarà costretta a posticipare, come ormai spesso accade, di un altro anno la qualificazione.
Il solito Quagliarella, in rete anche per questo turno, trascina con il cuore la Sampdoria alla roboante vittoria in casa del Sassuolo, avvicinandola in classifica ai granata.
Tutto questo basta già per parlare di un turno decisamente particolare; invece domenica alle 12.30 sono scesi in campo gli “dei” bianconeri in trasferta contro il Genoa, dopo la magica prestazione di Champions ci si aspettava una prova di carattere dalle “riserve” che avevano saltato il turno di degli ottavi… E invece succede quello che non doveva succedere, anche se ampiamente confermato da Bonucci al termine della gara.
Il Genoa con una partita con “gli attributi” per dirla alla Simeone e senza nulla da perdere non fa capire niente alla Juventus che recita il ruolo di spettatrice non pagante e in men che non si dica il Genoa stende al tappeto una Juve neanche minimamente paragonabile a quella di martedì sera, tanto da giustificare agli occhi dei tifosi quei 16 milioni di euro spesi per acquistare, proprio dalla Juve, Stefano Sturaro che entra subito con un bel Gol e chiude il match l’altro subentrato, Goran Pandev. La Juve si è tolta il vestito da regina è ha indossato quello da provinciale, creando pochi brividi a un Genoa in gestione con un Dybala (ancora) non pervenuto alla sua occasione da titolare, così è grande la delusione per Perin che sente troppo l’emozione e mostra i suoi limiti personali e quelli che lo separano dal ruolo da titolare contro Szczesny, e poi mi preme sottolineare un’altra conferma negativa, quella di Rugani che ancora una volta conferma di essere in difficoltà nel terreno di gioco, ma a questo punto è in difficoltà pure nella Juve, tanto è vero che il primo indiziato a prendere il suo posto sarà De Light, capitano dell’Ajax e osservato speciale nei prossimi quarti di finale. Questo permette al Napoli vittorioso sull’Udinese di recuperare tre punti all’ abissale distacco in classifica portandosi a -15 punti dalla Juve, ma soprattutto di tenere il distacco dalle inseguitrici.
Per chiudere la giornata di campionato alle 20.30 è andato di scena il derby della Madonnina giocato in casa dal Milan che arrivava da cinque vittorie consecutive in campionato e, a differenza dell’Inter, senza alcun impegno infrasettimanale, impegno che per l’Inter è diventato un punto senza ritorno, una sconfitta in casa in Europa League che ha lasciato tutti allibiti per il non gioco della squadra . Invece in 90 minuti l’Inter ha ritrovato la vittoria, il gioco, lo spirito di squadra e soprattutto i suoi tifosi increduli di ciò a cui stavano assistendo, ma che in fondo se lo aspettavano, anche per dare una scossa al grande assente della serata Mauro Icardi. L’Inter vince per tre reti a due: trova un Lautaro Martinez e un grande Vecino che non fa rimpiangere l’ex capitano nerazzurro, ma soprattutto sorpassa il Milan in classifica, riportandosi al terzo posto. Il Milan? Be’ il lontano parente di quello visto in queste ultime partite, molle, poco aggressivo e non molte idee in fase di costruzione del gioco, con il pistolero Piatek senza proiettili in canna. Senza contare che al 75esimo le telecamere di Sky mandavano in onda la scena impietosa di Kessie, appena sostituito, frenato a fatica dai suoi compagni mentre litigava con Biglia. Sicuramente tutto questo non passerà inosservato a casa Milan, con Gattuso che fa degli atteggiamenti personali un punto fermo della sua dottrina calcistica. Per quest’anno i derby sono andati tutti in casa nerazzurra, ancora una volta.
Ilenia De Sena