Solo una ragazza può far arrivare Robben in ritardo!

Robben era uno dei giocatori più motivati durante la finale Champions di sabato sera. Voleva alzare la coppa con le orecchie a tutti i costi, per mettere a tacere tutte le polemiche che erano sorte dopo la sconfitta dello scorso anno, quando era stato pesantemente accusato di non essere di un team player, di ignorare i festeggiamenti con la squadra preferendo quelli in tête-à-tête con la moglie.

La moglie. Giust’appunto. Questa entità non proprio astratta ma poco palpabile. Il giorno dopo il goal decisivo di Robben, tutti vogliono sapere qualcosa in più anche sulla bionda Bernadien. A vuotare il sacco è Barend Beltman, suo primo allenatore a Groningen fino ai spoi 16 anni “E’ sempre stato un vero professionista, anche quando era un bambino. Era sempre in orario, non si è mai presentato in ritardo tranne quel venerdì pomeriggio, quando arrivò 15 minuti oltre l’orario di convocazione. Ero parecchio preoccupato e gli chiesi cosa fosse successo.” La risposta di Robben fu come una fucilata per le orecchie di Beltman “Sono stato al mercato a divertirmi con gli amici. C’erano anche delle ragazze”. Il mister lo incalzò “E ne è valsa la pena?”. L’olandese rispose con gli occhietti a forma di cuoricini “Si mister, ne è valsa la pena”. Il discorso finì lì, con Robben che andò ad unirsi agli altri.

Al suo matrimonio Beltman scoprì che quel venerdì pomeriggio ne era veramente valsa la pena: la ragazza che incontrò al mercato era diventata sua moglie e, l’anno successivo, nel 2008, nacque Luka, seguito nel 2010 dalla piccola Lynn e 12 mesi fa, ecco Kai. Stessa tempistica di Europei e Mondiali… un vero professionista, ha ragione Beltman!