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Stramaccioni: “Di meglio proprio non si poteva fare”
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12 anni agoon
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RedazioneAndrea Stramaccioni, presentatosi ai microfoni di Sky, ha così commentato la vittoria sul Palermo: “Considerato il momento poco brillante che stiamo vivendo, non posso che essere felice per la vittoria. Era tanto che le cose non andavano postiviamente e dunque sono contento”. Arriva l’analisi tattica del match: “Noi abbiamo delle caratteristiche precise, vertiamo su una struttura dove sono le punte a fare goal e nessun altro. Non abbiamo esterni o centrocampisti che vanno a segnare, e dunque dobbiamo rifornire a dovere gli attaccanti“.
Ed a proposito di attaccanti, l’allenatore nerazzurro sottolinea ancora una volta lo stato di forma non proprio ottimale di alcuni elementi: “Milito non stava affatto bene, ha giocato al limite della condizione, per cui va solo ringraziato, anche per il grosso supporto psicologico fornito ai compagni. Lo stesso Palacio sta giocando sempre senza mai riposarsi e mancava anche Cassano. Per la situazione in cui ci troviamo, di meglio proprio non si poteva fare“.
Stramaccioni commenta anche la prestazione di Alvaro Pereira: “Il ragazzo è passato dalla liga portoghese alla Serie A: il salto non è da poco e non è facile affrontarlo per nessuno. Noi abbiamo puntato forte su di lui e ci abbiamo creduto, strappandolo a mezza Europa. Penso che abbiamo fatto la scelta giusta, con lui e Nagatomo in quel settore di campo siamo a posto“.
Si torna ad affrontare la partita dal punto di vista tattico: “Quando ho inserito Guarin è stato perchè ho visto che l’attacco era troppo schiacciato sulla linea dei cinque del Palermo, che si abbassavva e soffocava i nostri spazi. Mi serviva un giocatore che giostrasse più lontanto dall’area di rigore per creare pericolo in attacco, così ho inserito Fredy. Che è stato poi bravo anche nell’uno contro uno, in modo da creare superiorità numerica“.
Quando gli si chiede perchè non è stata ripetuta la prestazione vista contro la Juve, Stramaccioni ha le idee molto chiare: “Ogni partita fa storia a se. Il Palermo ha un tipo di gioco che la Juve ovviamente non ha. La spiegazione è dunque molto più semplice di quanto si possa pensare“.
Immancabile, infine, il commento alla vicenda Sneijder: “Come ho sempre detto, io e Wes non abbiamo alcun problema. Io sono l’allenatore dell’Inter e la decisione di escludere Sneijder è mia e solamente mia, Moratti non mi ha mai imposto nulla. E’ chiaro che c’è una società con delle linee guida a cui io voglio allinearmi, ma a Wesley voglio bene e non ci sono problemi di sorta. Quando sento però parlare di mobbing, dico che si rischia la figuraccia. Se pensiamo ai chi guadagna 1000 euro al mese c’è davvero da non usare quella parola“.
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