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Ti prego Max, non smettere

In una Serie A sempre più senza grossi personaggi, anche a livello presidenziale, la livornesità di Max Allegri riesce ad accendere gli animi sempre e comunque!

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Caro Max, non smettere. Nell’immediato post partita di Juventus-Empoli, gara drammaticamente pareggiata dalla Juventus, dove i toscani hanno ben figurato in possesso palla e in atteggiamento, Massimiliano Allegri si è confessato ai microfoni di Dazn.


“Faccio sempre le battute, mala mia livornesità dà fastidio. Noi a Livorno ci prendiamo in giro tutti… ma mi rendo conto che mi devo smettere. Mi scuso per aver toccato la sensibilità di qualcuno”.


Una confessione a cuore aperto in un mondo del calcio sempre più permaloso e senza anche quella pura goliardia che ci serve.

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In una Serie A sempre più senza grossi personaggi, anche a livello presidenziale, la livornesità di Max Allegri riesce ad accendere gli animi sempre e comunque.


In un mondo del calcio italiano dove le conferenze stampa sono preimpostate, dove le società fanno comunicazione con video confezionati ad hoc, dove gli stessi uffici stampa ci precludono quel sano senso di sfottò, Max Allegri è aria fresca.


A scriverlo non è uno juventino, bensì uno che la Juventus la odia sportivamente. Ma della livornesità di Max Allegri ne abbiamo bisogno. Altrimenti il nostro calcio diventa come un paziente morto: encefalogramma piatto.
Noi italiani non siamo così.

Siamo il paese dei “campanili”, dello sfottò su tutto, del litigio costante. Non possiamo appiattirci nel nome della permalosità social.
La battuta sul “guardia e ladri” ha smosso gli animi dell’Italia intera, quindi perchè smettere?

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Perchè qualcuno della “legione di imbecilli” (citazione Umberto Eco ndr) che popola i social, si è scandalizzato? Perchè qualche giornalista al caldo della sua redazione ha attaccato più del dovuto? Perchè qualcuno in casa Inter si è piccato?


Le risposte vere si danno sul campo e, ieri sera, la Juventus non le ha date. Ma caro Max non smettere. Un vecchio telecronista livornese, Vezio Benetti, esclamava davanti agli errori: “Mi cospargo il capo di cenere”.


Ecco ieri abbiamo visto Allegri cospargersi il capo di cenere, ma speriamo che qualcuno gliela soffi via. Senza la polemica questo mondo non può andare avanti, non possono vincere loro.


E con loro, si intende quelli a cui piace il calcio italiano in Arabia.

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