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Torino, Cairo: “Qui tra un anno? Non ci scommetterei”

Cairo: Se mi chiedessero di scommettere un euro sulla mia presenza qui anche tra 12 mesi, non lo scommetterei

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Da settimane ormai si rincorrono da più parti le voci riguardo a una possibile cessione del Torino alla Red Bull, voci che il presidente Urbano Cairo nei giorni scorsi aveva prontamente smentito, ma che ora, alla luce dello sfogo del numero uno granata ai taccuini de La Stampa, tornano prepotentemente in auge: “Se mi chiedessero di scommettere un euro sulla mia presenza qui anche tra 12 mesi, non lo scommetterei” ha dichiarato infatti il presidente più longevo nella lunghissima storia del club (al timone dal 2005).

Se investire 100 milioni fosse garanzia di successo, li metterei – aggiunge Cairo, che si dice convinto che per raggiungere la tanto sperata auto-sostenibilità l’unica strada sia quella di avere la giusta intuizione sportiva – Ne ho già messi 72 di tasca mia, Pianelli ha vinto lo scudetto con 5 miliardi, 12 milioni di ora. E quando sono arrivato, ho fatto un aumento di capitale da 10 milioni”. 

“I Friedkin ne hanno spesi 10 volte tanto e la Roma è tutt’altro che una squadra solida – continua Cairo, che poi aggiunge – Il Bologna ci è arrivato davanti cinque volte, ma altre sette è rimasto dietro con Saputo che ha investito 300 milioni. E Berlusconi ha vinto la maggior parte dei suoi titoli all’inizio della lunga presidenza: 16 dall’86 al ’94, 13 dal ’94 al 2017. Il calcio, il suo sistema, la sua sostenibilità sono temi che hanno avuto, e hanno, un impatto diverso, molto, negli ultimi tempi, l’avvento dei diritti televisivi ha fatto saltare il banco”. 

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