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Volley femminile – Ma erano pronte per gli Europei?
Published
11 anni agoon
By
Redazione
Andate su youtube e cercate “Cultura degli alibi“. Al primissimo posto troverete un video di circa un quarto d’ora dove il più grande allenatore di tutti i tempi, che parla di un argomento molto caldo.
Ma tutto questo cosa c’entra con l’Europeo? Tante volte si è sentito dire, riferito alla nostra nazionale, “Queste ragazze sono giovani“, ma la sconfitta non è dettata da un’esperienza inferiore, ma da un tasso tecnico totalmente insufficiente. Subire 23 ace in 5 partite (di cui 12 nei quarti di finale), fare 101 errori punto generali (battuta / ricezione / attacco) sono numeri che fanno venire la pelle d’oca a qualunque allenatore, figuriamoci a Mencarelli.
Ma in campo non c’erano solo le ragazze giovani. L’età media della squadra in campo nei quarti di finali era di 26 anni, di cui la più grande è Costagrande (33) e la più piccola Diouff (20). A Signorile (23), anche se a tratti è mancata in lucidità, non si può dare troppo la colpa. Se le avessimo un contachilometri, per vedere quanto si è dovuta spostare (soprattutto in ricezione), penso che possa andare a correre un gran premio di F1. Inoltre aveva anche il peso di dover sostituire sua maestà Lo Bianco. Arrighetti la solita combattente, tira fuori le unghie quando viene servita, fatica un po’ troppo a muro. Guiggi (29) troppo discontinua, alterna attacchi e muri pregevoli, set spettacolari, a set inguardabile. C’è anche da dire, che i centrali non sono stati serviti, se non in fase di contrattacco. Sorokaite (25), una delle migliori in attacco, ma fatica davvero troppo in ricezione (come tutta la squadra). Lei, che è opposta, è stata schierata laterale, e quindi ricevendo ha faticato molto. Costagrande ha fatto una delle sue migliori partite con la Polonia, a tratti devastanti, ma spesso anche lei in difficoltà. Un paio di anni fa il suo bagher di ricezione era molto più efficiente, un po’ per l’età e anche per la sua statura, soffre tanto soprattutto quando si deve spostare. De Gennaro (26) è al rientro di un leggero infortunio subito la settimana prima di partire per gli Europei. Infatti non gioca la prima partita (se non nel terzo set), le percentuali di positività in ricezione non sono altissime, sotto il 50% partite che contano, ma cresce in difesa (al contrario dei gironi). E arriviamo alla più giovane, il terminale d’attacco più servito (soprattutto in contrattacco), ma vista l’età risente di giocare a fasi davvero alterne. I suoi colpi spesso sono in direzione di rincorsa, ma dato la sua altezza (202 cm) riesce ad andare sopra il muro. In difesa non è quella che subisce di più, perché troppo legata nei movimenti. Anche i pallonetti finiscono troppo spesso a terra.
Dalla panchina hanno provato a dare una mano Caterina Bosetti, che è riuscita a dare il meglio di se alla World Grand Prix, quando Costagrande era ancora sottotono. All’europeo, invece, ha sofferto tantissimo sia in ricezione che in attacco. Lucia Bosetti, in ripresa dall’infortunio (frattura composta del dito), ha provato a dare una mano in seconda linea. Barcellini ha giocato nella parte finale della partita contro il Belgio, e Folie, Camera, Chirichella che non hanno messo piede in campo non sono giudicabili.
Leggendo tutto questo non notate nulla? Si per ogni reparto c’è sempre una scusa pronta a giustificarle (cultura degli alibi). Quindi la colpa è tutta dell’allenatore?? Certo che no, anche lui ha le sue colpe. Molti gli danno contro sulle sostituzioni, ma siamo sicuri che siamo arrivate pronte a questo Europeo sia tecnicamente che fisicamente?