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Zaccagni vuole (ri)conquistare l’azzurro

L’esterno della Lazio ammette il rammarico per l’uscita dal giro azzurro e vuole (ri)conquistare sia la Nazionale che la fiducia di Luciano Spalletti.

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Davide Giordana

Zaccagni vuole (ri)conquistare l’azzurro

L’esterno della Lazio ammette il rammarico per l’uscita dal giro azzurro e vuole (ri)conquistare sia la Nazionale che la fiducia di Luciano Spalletti.

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In tanti si sono posti la domanda per la quale Zaccagni non sia più stato convocato da Luciano Spalletti, specialmente alla luce delle belle prestazioni con la maglia della Lazio.

La risposta, però, è sotto gli occhi di tutti e riguarda il modulo che il tecnico azzurro ha deciso di adottare dopo il fallimento agli Europei: un 3-5-2 che non prevede la presenza di esterni offensivi come Zaccagni e che è destinato a penalizzare non solo l’ex veronese, ma anche elementi da 4-3-3 come Matteo Politano.

Il capitano biancoceleste non ha di certo intenzione di darsi per vinto tanto facilmente e, come espresso in un’intervista rilasciata al ‘Corriere dello Sport’, vuole far cambiare idea al CT. 

IL MODULO 

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Il capitano della Lazio non ha nascosto un po’ di rammarico, confermando che la sua uscita dal giro azzurro ha a che fare con il nuovo assetto tattico voluto e utilizzato da Spalletti:

“La Nazionale è un obiettivo per tutti, mi sarebbe piaciuto andarci. Spalletti ha fatto questa scelta, giocare in questo modulo obiettivamente è un po’ penalizzante”.

GLI ALLENAMENTI

Zaccagni prosegue, certificando quanto si stia allenando per ricoprire il ruolo di seconda punta:

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“Se ne abbiamo parlato? No, ma quando sono stato convocato dopo l’Europeo mi sono accorto che ero l’unico esterno d’attacco.

Il CT dice che posso anche ricoprire il ruolo di seconda punta. In partita con la Lazio mi alleno a farla, spesso mi trovo a ridosso del centravanti. Non è difficile, ma è un ruolo diverso. Questione di abitudine”.

SE L’ITALIA GIOCASSE COME LA LAZIO…

Il capitano biancoceleste prosegue con un’altra ammissione: con un sistema identico a quello della Lazio (4-2-3-1 o 4-3-3) Zaccagni farebbe regolarmente parte del giro dei convocati. 

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“Se il modulo della Nazionale fosse lo stesso della Lazio il mister mi chiamerebbe a occhi chiusi. Credo sia tutto riferito a questo”.

L’INIZIO DA REGISTA

Zaccagni ha cominciato la propria carriera da professionista in un ruolo completamente diverso da quello che ricopre oggi: ovvero da regista.

“Marco Osio mi faceva giocare regista a 16 anni in C2 (nel Bellaria), nel centrocampo a 3. Ero sempre stato mezzala sinistra. Quando abbiamo vinto la B a Verona ho fatto l’interno sinistro. Juric giocava a due in mezzo. Mi lasciava libero di allargarmi sulla fascia, di venire dentro da trequartista”.

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