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Un giorno all'improvviso

La conferenza di Conte

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La conferenza di Conte

Il Napoli, a soli due punti dall’Atalanta capolista, non può permettersi altri passi falsi, soprattutto dopo due sconfitte consecutive contro la Lazio. L’obiettivo è chiaro: tornare a vincere.

Tuttavia, l’assenza di Kvaratskhelia, fermo per un infortunio al ginocchio, potrebbe rappresentare un ostacolo importante. “Neres al suo posto? Non ho ancora deciso chi giocherà – ha dichiarato il tecnico nella conferenza stampa della vigilia – Domani vedrete le scelte e il contributo di ciascuno. Abbiamo ancora una sessione di allenamento domattina in hotel”.

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Mg Milano 29/10/2024 – campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Khvicha Kvaratshelia

Parlando poi della sfida imminente, ha aggiunto: “Dobbiamo continuare a lavorare sulla mentalità. Le cadute devono servire a rafforzarci. Domani sarà il momento di dimostrare quale risposta sapremo dare dopo una sconfitta”.

La conferenza di Conte

La conferenza di Conte: il tecnico partenopeo ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro l’Udinese.

Lasciano qualcosa queste due sconfitte?

“0 punti e l’eliminazione in Coppa, più di questo non possono lasciare”.

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Come si riparte dopo due risultati non positivi?

“Sempre nella stessa maniera di quanto si vince, lavorando, lavorando, lavorando”.

5 mesi dal suo primo allenamento in ritiro, c’è qualcosa che l’ha sorpresa in positivo e in negativo di tutti, dirigenza, club, ambiente?

“Siamo contenti di ciò che abbiamo fatto, del lavoro, dell’energia qui a Castel Volturno con i ragazzi, con i tifosi, delle cose positive, poi tutto è migliorabile”

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Se toccherà a Neres, che contributo può dare o cosa cambia rispetto a Kvara?

“Domani vedrete, non ho ancora deciso chi deve scendere in campo. Domani vedrete le scelte e che tipo di contributo che darà ognuno. Abbiamo ancora un allenamento domattina in hotel”. 

Che mentalità deve esserci per battere l’Udinese? 

“La mentalità deve continuare a crescere, le cadute devono aiutarci a rinforzare questa mentalità. Domani vedremo, dopo una caduta che risposta avremo. Se uno abbiamo fatto uno step avanti o siamo rimasti uguali o se abbiamo fatto un passo indietro”.

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Le prestazioni italiane in Europa danno la misura del livello buono anche del Napoli visto che lottate con loro?

“Sì, ne ho già parlato in passato, non ci rendiamo conto della forza delle squadre italiane e di cosa stanno facendo in Europa. La Lazio ha vinto con l’Ajax per 3-1 con 9/11 dei calciatori schierati con noi in Coppa Italia. Il livello italiano s’è alzato molto, tutti fanno fatica con tutti, non ci sono partite semplici e non ci sono posti già predefiniti”.

L’Udinese che insidie e problemi può dare al suo Napoli?

“È partita molto forte, poi ha avuto un rallentamento, ma ha rivinto l’ultima partita. Sono molto forti fisicamente, da anni fa queste scelte, va su giocatori molto fisici, veloci, resistenti, è una buonissima squadra. L’allenatore è al primo anno qui ma sta facendo bene, servirà rispetto e dovremo essere al meglio della nostra condizione”.

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C’è nelle idee il ritorno ad un modulo con la difesa a 3 per ridare all’attacco qualche opportunità in più anche senza Kvara?

“Non capisco la domanda, 4-3-3 sono tre attaccanti, 3-5-2 ne sono due, sarebbe una riduzione, ma stiamo provando diversi moduli, questa settimana ne abbiamo provati tanti e poi vedremo quale sarà il migliore per questa squadra”.

La competitività in Italia per quanto durerà? Il nuovo format Champions influisce? Si è sempre detto che le coppe tolgono punti.

“Oggi per fare le coppe europee devi allestire una rosa competitiva per farlo, le italiane sono state molto brave in questo e sta dando i frutti, nonostante tante partite con i cambi e il turnover il livello non scende. Lo dimostrano tutti, complimenti a chi ha costruito in questi anni e ora vede i frutti”.

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L’approccio alla partita quanto conterà?

“È importante, così come mantenere l’intensità durante tutta la partita con attenzione, intensità e voglia. La partita non si decide nei primi 15 o negli ultimi, ma nei 95 minuti in cui dovremo essere bravi”.

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